Sarnico miglior città liberty d’Italia. Messe in riga pure Milano e Trieste
[Foto di Sergio Ramari]
Alla fine l’ha spuntata Sarnico, nella finale a cinque per eleggere la miglior città liberty d’Italia. Piccola piccola, ha battuto un colosso come Milano, ma anche Trieste, Varese e Viareggio. Il suo fascino è stato adeguatamente valorizzato dal concorso Best liberty city organizzato dall’associazione Italia Liberty (www.italialiberty.it), che dal 2012 si propone di tutelare questi beni sul territorio nazionale. A premiarla il voto del pubblico. Un'altra medaglia al merito dell’attrattività turistica, dopo il richiamo internazionale garantito dalla presenza della Riva e dalla passerella di Christo dello scorso anno.
I gioiello di Sarnico. Sul lago splendono ville e villini in stile floreale, molte delle quali progettate dall’architetto Giuseppe Sommaruga. Personaggio di rilievo nella storia della grande architettura, è stato non solo uno dei maggiori esponenti del liberty italiano, ma anche un innovatore scanzonato e un avanguardista che ha ridefinito lo stile stesso dell’Art Nouveau.
Asilo infantile A. Faccanoni
Mausoleo Faccanoni
Villa Luigi Faccanoni
Villa Luigi Faccanoni
Villa Surre
Iniziative che hanno funzionato. Sarnico, nel centenario della morte e nel 150esimo della nascita dell’architetto, ha partecipato a 100Somamruga (calendario ad hoc per l’anniversario) valorizzando i villini al lago progettati dal genio modernista. Ha prodotto pure una pubblicazione sui villini della zona e tre giorni all’insegna del Liberty. Ha giocato a favore l’azienda locale Polini Group che ha prodotto il Limoncello Liberty, considerato dalla grande critica un elisir di bontà.
Cos’è il liberty. Lo stile liberty, noto anche come stile floreale o Art Nouveau, fu un movimento artistico e filosofico attivo nei decenni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento che influenzò le arti figurative, l’architettura e le arti applicate. Nacque dal rifiuto degli stili storici del passato e cercò ispirazione nella natura e nelle forme vegetali, creando uno stile nuovo, totalmente originale rispetto a quelli allora in voga, i cui caratteri distintivi divennero l’accentuato linearismo, l’eleganza decorativa e il concetto di coerenza stilistica e progettuale tra forma e funzione. Nato inizialmente in Belgio grazie all’architetto Victor Horta, si diffuse presto in tutta Europa divenendo in breve lo stile della nuova borghesia in ascesa. Adottando le nuove tecniche di produzione industriale e materiali quali il ferro, il vetro e il cemento, il liberty giunse per la prima volta alla definizione di una nuova progettualità: quella progettualità che oggi definiamo industrial design. Il movimento si affermò definitivamente nel nostro paese dopo l’Esposizione di Torino nel 1902.
Com’è arrivato a Sarnico. Lo stile fu portato a Sarnico dalla famiglia dei Faccanoni che, tra il 1907 e il 1912, fece costruire diverse ville, il mausoleo e l’asilo infantile. Tra le più celebri, c’è Villa Surre (1912), della Tamoil, attualmente in vendita. Diventerà un museo, in parte, con un’area ancora adibita ad abitazione. Poi c’è Villa Passeri, che conserva intatto l’arredo originale, disegnato dallo stesso Sommaruga. Attualmente ne è proprietario Luigi Passeri, 94 anni, che l’ha acquistata nel ’54 e ne ha ridipinto il soffitto con la moglie.