«Non guardava mai l'ora»

«Affabile e disponibile»: chi era Francesco Randon, il medico morto nell'incidente a Brusaporto

Il dottore aveva prestato servizio a Borgo di Terzo e Berzo San Fermo, poi era stato trasferito a Pontirolo. Abitava a Fara Gera d'Adda

«Affabile e disponibile»: chi era Francesco Randon, il medico morto nell'incidente a Brusaporto
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L'auto avrebbe occupato all'improvviso la corsia opposta, dalla quale arrivava il camion. Non si sa ancora se sia stato un malore, distrazione o altro, fatto sta il medico Francesco Randon, sessantenne originario del Padovano, in quell'incidente sulla statale 42 ha perso la vita.

Le autorità, come riportato dai colleghi di PrimaTreviglio, hanno impiegato diverse ore per scoprire l'identità dell'uomo alla guida di quella Ford Puma grigio metallizzato, perché le fiamme lo avevano reso irriconoscibile. Solo il numero di telaio, parzialmente cancellato, ha permesso in tarda serata di dare un volto alla vittima.

Medico di base in Val Cavallina

Randon, come riportato da L'Eco di Bergamo, aveva avuto modo di farsi conoscere in Bergamasca durante la pandemia Covid, perché aveva prestato servizio in Val Cavallina, seguendo i pazienti di Borgo di Terzo e Berzo San Fermo. Lunedì stava andando proprio a visitare alcuni di loro, quando è avvenuto lo scontro a Brusaporto, dove c'è la diramazione tra la Statale 42 e la 671.

Il sindaco del paese, Stefano Vavassori, era iscritto come suo paziente e intervistato dal Corriere Bergamo lo ha ricordato come «una brava persona», aggiungendo che «se n'era andato tra aprile e maggio». Già, perché aveva partecipato a un concorso e, proprio in quel periodo, era stato trasferito nell'ambulatorio di Pontirolo, che si trovava nel "Condominio solidale", dove visitava sia la gente del comune della Media pianura, sia quelli della vicina Canonica d'Adda.

Il trasferimento a Pontirolo

Il domicilio, invece, il dottore da qualche settimana ce l'aveva a Fara Gera d'Adda, anche se nel Padovano aveva ancora ad aspettarlo la moglie e la figlia. La prima cittadina di Pontirolo, Gigliola Breviario, lo descrive come un professionista serio, che con il suo arrivo aveva risolto l'annoso problema dei cittadini rimasti senza medico di base. Dal 29 di quel mese, aveva iniziato a operare accanto agli altri due colleghi, i dottori Rassoul Ansarin e Marco Colombo.

Foto da Facebook "Gruppo Statale 42 Valcavallina Bg"

Un uomo affabile e disponibile

Breviario lo ricorda affabile, sempre disponibile. Non guardava mai l'ora e, come testimoniato da lei stessa, era già in ambulatorio molto prima dell'orario di apertura. A volte, uscendo dal municipio, a sera tarda notava ancora le luci accese. «Spesso - ha raccontato - arrivava in ambulatorio alle 8.30 nonostante aprisse alle 10 e, nonostante la chiusura fosse alle 19, uscendo dal comune alle 20 o alle 21 mi capitava di vedere ancora lì la sua auto. Mi diceva che era perché aveva bisogno di conoscere bene i pazienti, preparare le ricette e fare tutto come si deve».

Le aveva scritto proprio la mattina del giorno dell'incidente, quando gli aveva chiesto se fosse possibile aggiungere ai suoi assistiti dei pazienti di Fara. Al cordoglio della famiglia, oltre che le comunità che aveva seguito con dedizione e cura, si è unita anche Ats Bergamo, che ha sottolineato le qualità umane e professionali del medico, scomparso in maniera così tragica.

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