Il 25 luglio è la sua festa

Ma chi era Giacomo, alias Santiago che Gesù definì «figlio del tuono»

Ma chi era Giacomo, alias Santiago che Gesù definì «figlio del tuono»
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La sua carta d'identità è abbastanza circostanziata. Era nato in Galilea, a Betsaida, sul lago di Genezaret, figlio di Zebedeo, pescatore, e Salome, donna abbastanza benestante. Aveva un fratello minore, Giovanni. E faceva il pescatore, ma su un altro lago, più ricco di pesci, quello di Tiberiade. Il suo nome era Giacomo, e oggi, come ogni 25 luglio, tutto il mondo lo festeggia. Giacomo insieme al fratello Giovanni fu uno della cerchia stretta di  Gesù.

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Uno che aveva accesso privilegiato, e che non era di poche pretese. Non a caso, stando a quanto racconta san Marco nel suo Vangelo, Giacomo e Giovanni furono soprannominati da Gesù boanerghes, «figli del tuono». Un epiteto che gli venne attribuito quella volta che i due avevano proposto a Gesù di distruggere con «fuoco sceso dal cielo» un  villaggio samaritano che aveva rifiutato loro ospitalità. Ma Gesù non ci sentì proprio e anzi sgridò i due (l'episodio è raccontato da San Luca).

Che i due fratelli fossero tipi temperamentosi lo confermano anche San Matteo e San Marco, raccontando l'episodio in cui, sostenuti dalla madre Salome, avevano osato avanzare la loro richiesta a Gesù. «Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo», gli avevano chiesto con una certa spavalderia.  «Che volete che io faccia per voi?», rispose paziente Gesù. E loro: «Concedici di sedere uno alla tua destra e l'altro alla tua sinistra nella tua gloria». Ovviamente Gesù fu evasivo nella risposta, spiegando che non era scelta che dipendeva da lui, ma ne approfittò per annunciare loro che avrebbero bevuto dal suo stesso calice, quello del martirio. Giacomo, infatti, nel 44 - secondo quando riferito dagli Atti degli Apostoli - sarebbe stato ucciso su ordine del re Erode Agrippa I.

 

   

 

Negli anni che passarono dalla Crocifissione e Resurrezione di Gesù e la sua morte di spada, Giacomo avrebbe fatto della Spagna il suo terreno di missione. Al punto che i suoi discepoli, dopo il martirio a Gerusalemme, avrebbero deciso di portare là il suo corpo. Lo seppellirono in Galizia, una regione del Nord, dove nell'830, Pelagio, un anacoreta, guidato da una visione di luci, individuò il luogo della tomba. Quel luogo venne subito ribattezzato Campo delle Stelle, da cui il nome di Compostela. Ma il culto del santo ebbe un tale successo che fu necessario aggiungere un altro nome a quel luogo: e fu appunto Santi Yago, versione spagnola del latino Sancti Jacobi.

 

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Oggi Santiago è uno dei luoghi di pellegrinaggio più famosi e frequentati del mondo, messo sotto protezione dall'Unesco e meta per centinaia di migliaia di camminatori ogni anno. E all'arrivo ci si trova davanti l'immensa basilica che nel 1075 venne eretta in onore di San Giacomo. Vi si entra passando per il celebre e grandioso Portico della Gloria, scolpito dal Maestro Matteo intorno al 1150. Al centro del Portico, appoggiato alla colonna maggiore, campeggia  naturalmente lui, San Giacomo, pronto ad accogliere sempre i pellegrini. Quanto al papà Zebedeo e alla mamma Salome, lì trovate invece a vegliare sulle due torri, ai lati della facciata.

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