Xavier Jacobelli

Alleluja, l'Atalanta è tornata E Sportiello merita la Nazionale

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La zampata di Zapata ha strozzato in gola la gioia dell’Atalanta per una vittoria al San Paolo che sarebbe stata memorabile, avendo giocato in dieci contro undici per 40 minuti, recupero compreso. Tutta colpa di Gomez che l’ha combinata grossa, facendosi ammonire per la seconda volta a causa di un fallo tanto brutto quanto gratuito. Transeat. Ciò che conta è che, dai e dai, la vera Atalanta sia tornata. Adesso, speriamo non sparisca più e sarebbe anche ora dopo tutto quello che ha passato e che ha fato passare ai suoi tifosi.

Il primo gol della gestione Reja (terzo pareggio di fila) è stato il secondo di Pinilla (2 reti per 4 punti), ma vale molto di più: vale la consapevolezza che la salvezza non sia una chimera, anche perché le sconfitte di Cagliari e Cesena spingono la Dea verso la meta. Sebbene tutti sappiano che sarà dura sino a quando la certezza non sarà aritmetica, ma ci sono 30 punti a disposizione e una sosta quanto mai provvidenziale affinché il successore di Colantuono completi la conoscenza di una squadra, a Napoli finalmente libera dall’insicurezza psicologica mostrata contro Parma e Udinese. Il rinnovo del contratto e l’interessamento sempre più marcato del Liverpool esaltano sempre più Sportello, ancora una volta determinante, ma conforta anche la tenuta difensiva (1 gol incassato nelle ultime tre gare), dove Stendardo e Biava hanno giganteggiato. Già, Stendardo: insieme con Reja, Marino, Denis e Cigarini era uno dei cinque ex della partita. Ancora una volta l’unico avvocato della serie A si è confermato un pilastro dell’Atalanta che, ritrovando Zappacosta nella fase decisiva del torneo, ha recuperato un elemento di fondamentale importanza. In copertina, però, c’è pure Denis: non per il gol che non ha segnato, ma per quello che ha evitato, con quel salvataggio provvidenziale pari all’altro di cui si è reso protagonista Cigarini.

Quasi quanto l’implacabile Pinilla: il cileno ha avuto un’occasione e non ha perdonato dopo avere abbattuto Henrique, scatenando l’ira di Benitez, poi espulso, perché Calvarese ha sorvolato su un fallo che, invece, avrebbe dovuto punire. Un errore marchiano. Sul profilo twitter e sul sito ufficiale, la società di De Laurentiis ha scritto: un arbitraggio non da serie A, che falsa il campionato. E ancora: “E’ una vergogna, Tavecchio non può perdere così la sua credibilità”. Giusto. Ma, l’11 agosto 2014, anche De Laurentiis ha votato per Tavecchio, con tanto di sceneggiata di Lotito davanti all'urna. O no?

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