Alluvione nelle Marche, anche il Bocia a dare una mano. Senigallia oggi è casa sua
Nelle Marche, dove vive allevando cozze, Claudio Galimberti si è trovato in mezzo all'alluvione. Si è subito mobilitato per portare aiuto
di Fabio Gennari
Tra le tante persone che si sono rimboccate le maniche per dare una mano alla popolazione delle Marche che è stata colpita così duramente dall'alluvione dei giorni scorsi c'era anche Claudio "Bocia" Galimberti. Punto di riferimento della Curva Nord di Bergamo da anni, il Bocia è lontano dagli stadi da tempo a causa dei Daspo emessi nei suoi confronti dalla Questura e da un po' vive e lavora nelle Marche: alleva cozze e la sera ospita, a bordo del suo piccolo peschereccio chiamato Caligo Guercio, persone cucinando piatti a base di prodotti del mare. Quella terra che negli ultimi anni ha accolto la sua nuova vita è stata messa in ginocchio da una catastrofe naturale improvvisa: c'era da dare una mano e lui, in silenzio, ha risposto presente.
Il fatto di partecipare agli aiuti non dovrebbe nemmeno essere considerata una notizia. Il Bocia, negli anni, ha sempre dimostrato di essere in prima linea con i tifosi nerazzurri quando serviva dare una mano e gli esempi sono tantissimi: L'Aquila, Rocchetta di Vara, Amatrice, solo per citarne alcuni.
Poche telefonate sono bastate per avere tante conferme sulla mobilitazione del Bocia. La situazione è pesante nelle Marche, ma non è il tempo delle parole, ci sono tante persone che hanno perso tutto e lui, come numerosissimi altri volontari, si è messo in gioco e sta dando una mano. In quella regione da circa cinque anni, ormai tutti al porto di Senigallia lo conoscono ed è anche per questo che gli amici da aiutare sono molti.
Chi abita nelle zone più interne ha grossi problemi, fango e badili sono stati imbracciati con orgoglio da tutti quelli che potevano dare una mano e ora servirà tempo per sistemare tutto. Chilometri di detriti, scene da Apocalisse. Sul peschereccio del Bocia, quella sera, c'erano dei clienti. Nessuno di loro è rimasto intrappolato, tutti sono stati evacuati e si racconta che anche chi stava su altre barche è stato subito aiutato. È partita immediatamente una gara di solidarietà per dare un aiuto concreto a pulire, sistemare, provare a ripartire.
In questo momento è difficile capire cosa si può fare stando a centinaia di chilometri di distanza. Intanto, chi è laggiù si è rimboccato le maniche e spala fango per sistemare tutto. Le Marche, oggi, sono la terra dove vive anche Claudio Galimberti e per lui è normale sporcarsi le mani per portare un aiuto concreto.