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Anna ai ragazzi di Osio Sotto: «Avete dubbi? Venite allo sportello Informagiovani»

L’operatrice ha scritto una tesi sull’esperienza, avviata a marzo, per conseguire il master in Digital marketing e social media

Anna ai ragazzi di Osio Sotto: «Avete dubbi? Venite allo sportello Informagiovani»
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di Mattia Cortese

Un’esperienza cominciata a marzo scorso, in cui ha aiutato i ragazzi ha capire quale fosse la scuola o il lavoro migliore per loro. Adesso Anna Parente, del servizio Informagiovani di Osio Sotto, ha anche conseguito un master all’università in Digital marketing e social media, discutendo l’8 novembre, all’Università Guglielmo Marconi di Roma, una tesi sulla sua attività e le ipotesi per migliorarla.

«Il progetto dell’Informagiovani è nato dal bando "La Lombardia dei giovani" - spiega -. Lo scorso anno cercavano una figura che potesse lavorare per i Comuni di Osio Sotto, Verdellino, Verdello, Levate, Ciserano e Boltiere. Siccome avevo già avuto un’esperienza, mi hanno proposto di prendere in mano lo sportello».

Ha così iniziato a collaborare con assessori e operatori di altri due sportelli, uno di Azzano e l’altro di Dalmine. «Mi sono occupata di consulenze individuali e supporto nella ricerca di lavoro e creazione del curriculum - continua -. Nel frattempo, sono quattro-cinque anni che faccio l’educatrice nelle scuole».

Cresciuta a Verdello, una laurea in Comunicazione, collabora infatti negli istituti come assistente educatrice. Nel vecchio bando di Regione “Giovani smart” ha avuto un ruolo nella comunicazione, della quale ha curato diversi aspetti. Mentre svolgeva il suo incarico, si è resa conto dell’importanza di ascoltare: «Va bene fare informazione e orientamento, ma non è mai abbastanza: quello a scuola non è individualizzato. Solo ascoltandoli singolarmente ci si accorge delle attitudini che hanno e come consigliarli».

Si è rapportata con istituti, enti e associazioni, per avere una visione più chiara di quello che vogliono e possono fare i giovani di oggi. «Dobbiamo lavorare di più sull’aspetto social, per capire come potremmo attirarli verso la nostra realtà - afferma -. Soprattutto dopo il Covid, si fatica a trovare qualcosa che li interessi a tal punto da farli uscire di casa e farli sperimentare. L’obiettivo è portarli a stabilire un contatto, anche attraverso un messaggio, per poi arrivare a incontrarsi».

Nella tesi ha spiegato il modo in cui all’Informagiovani ha aiutato a creare (...)

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