Antonio, morto a 48 anni contro il casello: il nuovo lavoro e lo stretto legame con la comunità boliviana
Antonio Fadda viveva a Castelli Calepio con la moglie e i due figli piccoli. Grazie alla madre, aveva legato con la Casa dei Boliviani

Aveva telefonato alla moglie dicendole che non si sentiva bene e che sarebbe quindi andato in ospedale. Ospedale che, purtroppo, non ha mai raggiunto. Antonio Fadda, 48 anni, è morto prima, schiantandosi con la propria auto contro la cuspide del Telepass al casello di Seriate. Un lutto che ha colpito non solo la comunità di Castelli Calepio, dove abitava con la famiglia, ma anche quella boliviana di Bergamo, di cui faceva parte grazie a sua madre.
Lo stretto legame con la Casa dei Boliviani
Antonio Fadda è cresciuto a Loreto insieme ai genitori, Gian Pietro Fadda, oculista scomparso nel 2018, e Giuseppina Schopf, professoressa al collegio Sant'Alessandro di Bergamo, dove Antonio si era diplomato nel 1996, al liceo scientifico.
Laureato in Microelettronica all'Università di Pavia, fino a ottobre 2024 aveva lavorato all'Automotive Art di Bergamo, da poco era stato assunto alla Claypaky di Seriate. Nel 2005 si era sposato con Barbara Vietti e con i loro due figli, Francesco di dodici anni e Aurora di dieci anni, vivevano a Cividino di Castelli Calepio.
Forte il legame con la comunità boliviana di Bergamo, come hanno testimoniato a L'Eco di Bergamo gli stessi membri della Casa dei Boliviani (prima Amigos de Bolivia), associazione fondata proprio da sua mamma Giuseppina Schopf, venuta a mancare nel 2012. Entrambi, madre e figlio, erano molto stimati e avevano stretto legami forti all'interno dell'associazione.
Come ha raccontato al quotidiano una persona molto vicina ad Antonio, il 48enne non aveva mai sofferto di problemi di salute e, anzi, era solito effettuare sempre controlli. La camera ardente è stata allestita alla Casa del commiato Foglia in via Romana 18, a Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia.
La veglia funebre si terrà oggi, venerdì 24 gennaio alle 18. I funerali, invece, saranno celebrati domani, sabato 25 gennaio, alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Addolorata a Cividino di Castelli Calepio.
Ha ragione Stefano, è stato un nostro errore che abbiamo prontamente corretto. Ci scusiamo per aver fatto confusione.
"Laureato in Microelettronica all'Università di Padova" Antonio si era laureato all'Università di Pavia, non Padova...
Concordo con il sig GIANLUIGI... è' proprio vero, ai delinquenti e alla gente che fa del male gli va sempre tutto bene! Che tristezza.
Le brave persone, se ne vanno presto purtroppo. Delinquenti, malfattori, assassini, persone che non hanno nessun rispetto, per la vita altrui, campano a lungo. C'è qualcosa che non mi quadra. Mi dispiace molto, per Lui, e per le Sua Famiglia. Sentite condoglianze.