Atalanta, Diamanti è già carico «Mi manca solo un po' di ritmo»
Alessandro Diamanti si è presentato alla stampa nella sala conferenze del Centro Bortolotti di Zingonia. Maglia 23 sulle spalle e soliti riccioli scomposti, l’ex giocatore tra le altre di Fiorentina, Bologna e Livorno ha parlato con grande piglio ma senza esagerare. Concetti chiari, una gran voglia di far vedere a tutti che in campo può fare la differenza e un messaggio diretto a chi nutre dubbi sulla sua condizione fisica: Diamanti sta benissimo, a Londra non giocava per scelta tecnica.
Motivazioni. «Arrivo a Bergamo – attacca Diamanti - con grande voglia e grandi motivazioni. A Londra ho vissuto mesi incredibili, da incubo. Mi sono trovato benissimo sia in città che con i compagni ma non ho mai avuto la possibilità di scendere in campo dall’inizio. Non mi piace parlar male degli altri e non lo farò nemmeno questa volta, ma voglio sottolineare che sono sempre stato a disposizione. Sto bene e mi manca solo un po’ di ritmo partita. Adesso penso solo a scendere in campo per dare una mano alla squadra». Da Londra, mentre si allenava e non giocava praticamente mai, Diamanti ha seguito il campionato italiano e ha visto anche tante partite della Dea. «Credo che l'Atalanta abbia fatto finora un'ottima stagione, adesso siamo in un periodo difficile e veniamo da 3-4 partite negative ma fa parte del gioco. Ho vissuto tanti momenti come questi in carriera e se ne esce solo continuando a lavorare sul campo per dare il massimo e vincere le partite. È l'obiettivo di ogni giocatore quello, sempre».
La presentazione di Alessandro Diamanti
La presentazione di Alessandro Diamanti
La presentazione di Alessandro Diamanti
La presentazione di Alessandro Diamanti
La presentazione di Alessandro Diamanti
La presentazione di Alessandro Diamanti
La presentazione di Alessandro Diamanti
La presentazione di Alessandro Diamanti
«Bergamo piazza affascinante». Piede sopraffino e grandi doti sia caratteriali che tecniche, l’attaccante pratese ha spinto molto per arrivare a Bergamo ed è lui stesso a spiegarne i motivi. «Bergamo è una piazza che mi ha sempre affascinato: quando ero all’Albinoleffe si giocava al sabato e la domenica ero spesso in tribuna per vedere le partite. Ho giocato molto spesso da avversario e il Comunale è sempre stato uno stadio difficile. Ambiente caldo e tifo molto vicino. Nelle scorse settimane ho sentito il mister e il direttore, sono uno che valuta molto le cose a pelle e mi sono subito piaciuti tutti. Ho scelto l’Atalanta, adesso parlerò con il mister, ma non ci sono problemi di natura tecnica o tattica e garantisco ciò che ho sempre dato in ogni piazza in cui ho giocato: l’impegno e la voglia di lavorare saranno massimi. Si può discutere una mia prestazione e questo fa parte del gioco, ma approccio e voglia di lottare non sono mai mancati e non mancheranno mai».
Le esperienze all'estero. Spirito di sacrificio, tante esperienze in giro per l’Europa e non solo che lo hanno fatto crescere come uomo e come calciatore. «Il campionato inglese lo conosciamo, quello cinese è molto più complicato di quanto si possa pensare e in generale mi sono arricchito con queste esperienze. Ci sono ragazzi che crescono subito, altri che lo fanno più tardi e qualcuno che invece non lo fa mai: ho fatto il mio percorso e ora sono qui per cercare di dare una mano alla squadra».
E la Nazionale? A Bergamo con l’Atalanta per tornare in azzurro? Diamanti sorride, strizza l’occhio e risponde senza nessun dubbio. «La Nazionale un obiettivo? È il sogno di ogni giocatore – chiude Diamanti davanti ai cronisti -, io ci penso ma non voglio dirlo troppo, perché non sono abituato ad essere troppo prolisso davanti ai microfoni. Preferisco lavorare sul campo e dare le risposte dove conta. Adesso lavoro e gioco per l’Atalanta, dalle mie prestazioni dipenderà tutto: se sarà all’altezza della situazione, andrò in Nazionale. Se non lo sarò… non ci deve essere un’opzione di questo tipo».
Le parole di Marino. Vicino a Diamanti c’era il direttore generale dell’Atalanta Umberto Marino che ha presentato così il nuovo giocatore a disposizione di Edy Reja. «Ricordo il passaggio in un libro che diceva "Non importa quanto aspetti ma chi aspetti". È stata una trattativa complessa, le parti in gioco erano logisticamente lontane ma alla fine l’abbiamo conclusa e Alessandro Diamanti è un giocatore dell’Atalanta. Il contratto è stato firmato venerdì scorso, attendiamo a ore il transfer ma contro l’Inter sarà a disposizione. La formula è quella del prestito secco, non è possibile mettere in piedi formule diverse in poco tempo quando gli interlocutori sono così lontani come il Guanghdzou, ma volevamo chiudere e lo abbiamo fatto il più in fretta possibile. Subito dopo la firma, Alessandro ha chiesto al preparatore atletico di aumentare i carichi perché vuole farsi trovare subito pronto. Ha una voglia incredibile, è carico e ci darà una grossa mano».
Dopo la presentazione del nuovo numero 23 nerazzurro, il direttore generale nerazzurro ha parlato anche di mercato: l'assenza di Sartori al primo giorno atalantino di Diamanti è un segno importante. «Stanno lavorando forte sia lui che Luca Percassi - confessa il dg - perchè la volontà è quella di migliorare ancora la squadra. Tempi e modi li decide il mercato, può sbloccarsi qualcosa subito o possono volerci altri giorni.Credo che la prossima settimana accada, me lo auguro. Giovani con operazioni alla de Roon? Vediamo, abbiamo un ventaglio di soluzioni, di tutti i tipi». Nonostante la chiusura ermetica davanti alla stampa, Marino ha dato una conferma importante: la trattativa per Freuler del Lucerna, centrocampista svizzero, esiste e l'Atalanta ci sta provando. «Freuler? Ci stanno lavorando, vediamo cosa succederà nei prossimi giorni o la prossima settimana».