Dea sciupona, ma arriverà lontano

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Una beffa atroce. E sempre all’ultimo respiro, com’era già accaduto a San Siro con l’Inter, nella prima di campionato. Allora, l’Atalanta aveva perso un punto; oggi se ne sono andati altri due e così, anziché 7, i nerazzurri di punti ne hanno 5. Peccato, perché la squadra bergamasca per larghi tratti ha dominato il Verona che però ha avuto il merito di non mollare sino alla fine, trovando il pareggio con Pisano al 97’.

E’ su queste distrazioni finali, cioè fatali, che Reja dovrà lavorare perché il suo ottimo lavoro non venga vanificato in futuro. Sportello e Maxi Moralez in questo momento sono i due punti di riferimento assoluti dell’Atalanta: il portiere è stato ancora una volta determinante (prodigiosa la parata su Pazzini); l’attaccante, non solo ha segnato di testa, incurante dei suoi 159 centimetri, ma ha letteralmente fatto impazzire la difesa di Mandolini prendendo pure un palo.

Non saremo mai abbastanza grati alla signora Moralez per essere stata determinante nella decisione del marito di rifiutare la montagna di denaro dell’Al Ittihad. Maxi permette di rivelarsi il miglior “acquisto” di Percassi in una stagione partita bene che poteva addirittura partire meglio. Ma l’Atalanta deve fare due cose: aggiustare la mira perché non si possono sprecare così tante occasioni e non pensare che la partita sia terminata fino a quando l’arbitro non mandi tutti negli spogliatoi.

Tuttavia, le indicazioni scaturite dalla quarta giornata inducono ad un pragmatico ottimismo, anche alla  luce dei risultati di alcune rivali nella lotta per la salvezza. Questo è un torneo molto più equilibrato rispetto agli ultimi quattro dominati dalla Juve e lo sarà anche nella zona calda della classifica. Ergo, tanto prima quest’anno si raggiungerà la salvezza quanto meglio sarà. La differenza, rispetto al 2014, è che l’Atalanta è tornata a essere una squadra che può arrivare lontana. Sciupona, ma di nuovo una squadra. Ed è questo ciò che conta.