Atalanta, una bella salvezza da dedicare a tutti i suoi nemici
L’Atalanta si è salvata per la quinta volta consecutiva e, con la partecipazione n.55 al prossimo torneo, consoliderà il record di squadra non metropolitana che vanta il maggior numero di presenze in serie A. Adesso che il traguardo è stato praticamente tagliato con tre giornate d’anticipo, è il tempo di dedicare l’impresa a tutti i nemici di un club che è stato più forte di ogni ostacolo. Soprattutto fuori dal campo, perché è lì che si annidano gli avversari più infidi. Per batterli è stata decisiva l’unità fra società, squadra e tifosi, il primo e il più grande patrimonio dell’Atalanta che Percassi ha rivalutato sin dal primo giorno del suo ritorno, cogliendo subito nel segno.
I nemici dell’Atalanta sono quelli che hanno firmato la farsa precedente la gara con il Chievo, paradigma di un sistema bacato e da spazzare via; capace di oltraggiare Yara, i suoi genitori, i tifosi nerazzurri con un inverecondo balletto la cui superficialità, approssimazione e ignoranza ha partorito il divieto di accesso in Curva Nord, poi rimangiato dal Palazzo di fronte alla durissima protesta bergamasca.
I nemici dell’Atalanta non sono soltanto a Roma, ma pontificano e sputano sentenze anche a Bergamo. Sono gli ipocriti che, dopo gli incidenti post Atalanta-Inter, scoppiati lontano dallo stadio, si sono stracciati le vesti, criminalizzando un’intera tifoseria e ululando: ora basta, tanto per strappare un lancio d’agenzia o un titolo in un tg con share da prefisso telefonico.
I nemici dell’Atalanta sono quelli che non conoscono che cosa sia il fenomeno Curva Nord, che è prima di tutto in fenomeno di popolo, eppure pretendono non solo di sputare sentenze, ma, addirittura, si piccano di dettare la linea alla società.
I nemici dell’Atalanta sono quelli che hanno applaudito i provvedimenti discriminatori adottati contro gli atalantini in questi ultimi due anni e mezzo, con una serie di divieti e di provocazioni che manco in Corea del Nord.
I nemici dell’Atalanta sono quelli che criticano Percassi se interviene alla Festa della Dea insieme con i dirigenti e con i giocatori, come se il presidente dell’Atalanta non fosse libero di incontrare i suoi tifosi più appassionati e non hanno avuto manco il coraggio di chiedere scusa ai ragazzi sbattuti in galera dopo gli incidenti di Atalanta-Roma e poi rimessi in libertà perché non c’entravano (a proposito: sono trascorsi un anno 5 mesi e 2 giorni e stiamo ancora aspettando di sapere chi siano stati i responsabili).
I nemici dell’Atalanta sanno che non vinceranno mai, contro questa società e contro questi tifosi. I nemici dell’Atalanta non sanno che cosa sia l’Atalanta, 108 anni di storia, 54 campionati in serie A e il cinquantacinquesimo conquistato sul campo domenica 24 aprile 2016. Pensando a Yara.