Quello che Balotelli non ha capito
Un aereo carico di rabbia e di frustrazione ha riportato in Italia la Nazionale più spaccata del mondo. Senatori contro Balotelli, Prandelli contro Balotelli, Balotelli contro tutti. Se la vittoria ha molti padri e la sconfitta è sempre orfana, il brefotrofio azzurro è decisamente affollato. Ma, come sempre, è Balotelli la calamita di critiche e strali, provocazioni e irritazioni e soltanto gli eufemismi possono proteggere l'attaccante del Milan dal bombardamento a tappeto che soprattutto sul web lo prende di mira da due giorni. E' un errore individuare il capro espiatorio del disastro nel ventitreenne non ancora all'altezza del nickname che gli è stato appioppato: sinora il Nostro è stato poco Super e molto Mario.
In Brasile hanno fallito tutti. Ciò che Balotelli non ha capito è la differenza che c'è fra le critiche al suo rendimento (1 gol in due partite e mezzo; un errore clamoroso contro la Costa Rica; un tempo pieno di nulla e di un'ammonizione che doveva essere un'espulsione) e i rilievi sul suo comportamento. Altro che la fratellanza africana e tutte le altre facezie ammannite via instagram.
Balotelli ha stufato perché la deve piantare di pensare che il mondo ce l'abbia con lui e lo dice uno che Mario ha sempre difeso, aspettato, incoraggiato.
Balotelli ha stufato perché, per molti aspetti, è un privilegiato e il primo a saperlo è lui: fa il mestiere più bello del mondo, lo strapagano,è già straricco e strafamoso. Sarebbe ora cominciasse a fare ciò che gli riesce meglio anziché giocare sempre peggio.
Balotelli ha stufato perché, contro l'Uruguay, sapendo di essere diffidato, tutto doveva fare fuorché farsi stupidamente ammonire per un fallo da kung fu su un avversario.
Balotelli ha stufato perché antepone l'Io al Noi.
Balotelli ha stufato perché il calcio è gioia e noi, invece, ogni volta siamo qui a decrittarne le reazioni dopo un gol (quando lo segna) o dopo una smorfia per capire se abbia la luna storta, dritta o chissà dove.
Balotelli ha stufato perché, dopo la sconfitta di Natal, anziché mettersi le cuffie e salire sul pullman rimanendovi per un'ora mentre i compagni erano negli spogliatoi, passando davanti alle telecamere avrebbe dovuto quantomeno chiedere scusa ai tifosi e, per primo, a Prandelli che, per lui, s'è giocato la panchina dell'Italia. Prandelli s'è dimesso dalla Nazionale, Balotelli no. Dov'è l'errore?