Il bar migliore d’Italia è a Treviglio Gambero Rosso premia il Marelèt
«È il locale che oggi meglio interpreta il bar del terzo millennio: un luogo accogliente e moderno, con grande offerta gastronomica di alto profilo modulata sulle esigenze più diverse».
Con questa motivazione, il bar «Marelèt» di via Cesare Battisti, Treviglio, è stato nominato come il miglior bar d’Italia. Un riconoscimento che inorgoglisce la famiglia Colleoni, titolare del locale e proprietaria anche del «San Martino», ristorante «stellato» che si trova a poche decine di metri.
«Per noi è un risultato straordinario - ha commentato Vittorio Colleoni - Siamo aperti solo da un anno e mezzo quindi non ce lo aspettavamo proprio. Per noi era già tanto essere arrivati tra i primi trenta bar italiani, ma addirittura essere scelti come i migliori è stata una sorpresa. Basti pensare che ci sono locali famosi che ci provano da anni e non ci sono mai riusciti».
Il «Marelèt», inaugurato nel febbraio dello scorso anno, è stato inserito nella guida «Bar d’Italia 2017», una sorta di mappa dei migliori bar del Bel Paese, dove vengono assegnate tre tazzine per i «locali eccellenti» e tre chicchi per quelli che servono un «caffé eccellente». Ebbene, il «Marèlet», al pari di altri 28 bar sparsi in tutta la Penisola, ha fatto l’en plein in entrambe le categorie. Nei giorni scorsi, al Macro-Museo di arte contemporanea di Roma, si è quindi tenuta la finale per eleggere il migliore dei migliori. E la giuria, composta da giornalisti esperti del mondo dell’enogastronomia, ha puntato sul locale trevigliese, che si è così aggiudicato la 15esima edizione del premio «Illy», l’azienda triestina che sponsorizza il concorso del «Gambero rosso».
«Siamo riusciti a rendere l’idea di quello che volevamo fare - ha sottolineato Colleoni - Un’offerta a 360 gradi in una struttura ecosostenibile al passo con i tempi. Il premio non è quindi solo per la qualità del prodotto, ma anche per come si presenta il bar».
Il «Marèlet» avrà ora l’oneroso compito di rappresentare l’Italia a New York in occasione della cerimonia del Premio internazionale sul caffè «Ernesto Illy».