Basta scartoffie e mappe: l'architetto Cavagnis lascia Palafrizzoni, ora farà ballare tutti
L'alto dirigente del Comune va in pensione. Tutte le grandi trasformazioni sono passate dalle sue mani. Adesso farà un corso da dj a Ibiza
di Wainer Preda
Addio Palazzo Frizzoni, uffici comunali e mille magagne. Ora nel futuro di Giorgio Cavagnis c’è un corso da dj a Ibiza. Si dedicherà alla sua passione, la musica degli anni Ottanta, l’architetto che per quattro decenni è stato deus ex machina del Comune di Bergamo. Lunedì (16 settembre) è arrivata la pensione. Dopo 42 anni di onorato servizio.
Era il 1982 quando metteva piede per la prima volta a Palafrizzoni. Aveva 21 anni. E davanti una montagna di carte, fascicoli e mappe. Nel 1995 ha vinto il suo primo concorso e si è laureato. Poi si è aggiudicato tutti i successivi, diventando dirigente dell’Edilizia privata, dell’Urbanistica, dei Lavori pubblici e della Riqualificazione urbana, come si dice oggi.
Dalle sue mani sono passate tutte le grandi trasformazioni edilizie della città. E lui è passato indenne fra Amministrazioni dai colori più disparati. Del sindaco Roberto Bruni ricorda il Piano di governo del territorio del 2007. Quello che immaginava la città del futuro. Da 120 mila abitanti. Con la fascia verde, ma anche le discusse torri Sace (poi diventate un edificio unico e più basso), la torre di risalita in Città Alta (mai realizzata), passando per il palazzo di via Autostrada, abbassato perché toglieva la vista di Bergamo Alta a chi entrava in città.
Del periodo di Franco Tentorio rammenta invece le pochissime risorse disponibili, bloccate dal Patto di stabilità. Restavano giusto i soldi per fare la manutenzione di strade, scuole ed edifici pubblici.
Con Giorgio Gori, poi, era entrato in empatia. Tanto da aver (...)