Il bergamasco che va ai Mondiali con la Nazionale di calcio sordi
Per una Nazionale che non si è qualificata al Mondiale in Russia, ce ne sono una femminile che ha conquistato l’accesso alla manifestazione in programma in Francia la prossima estate e un’altra maschile che ha strappato il pass per l’Europeo di Creta dall’1 al 16 giugno. Quest’ultima è la Nazionale di calcio non udenti, una rappresentativa che parlerà anche bergamasco grazie alla nomina di Alessandro Recenti come allenatore. Nonostante la giovane età (è un classe 1983), Recenti si può già considerare un tecnico con molta esperienza, anche a livello internazionale. Dopo una serie di stagioni nei settori giovanili di importanti club della nostra provincia (in cui spicca anche una vittoria nel prestigioso Trofeo Bonacina), era infatti arrivata la chiamata dell’ex atalantino Paolo Tramezzani, che lo aveva inserito nel proprio staff sia a Lugano che al Sion, entrambi club della massima serie svizzera. «Sono un allenatore che ha lavorato al fianco di Paolo per due stagioni - si descrive Alessandro Recenti - e ho guidato anche la Nazionale Under 15 dell’Albania. Stare quotidianamente con Tramezzani mi ha permesso di imparare e crescere moltissimo».
[Alessandro Recenti (a destra) con Paolo Tramezzani]
Come è nata l’opportunità di guidare la Nazionale non udenti?
«Dopo che il gruppo ha conquistato l’accesso alla fase finale dell’Europeo, la federazione era alla ricerca di un allenatore che avesse già un po’ di esperienza sia a livello professionistico che internazionale. È sorta questa possibilità e ho accettato molto volentieri».
Quali sono le sue prime impressioni?
«Avremo il primo raduno a Bergamo verso la fine di febbraio, ma già nel 2016 avevo avuto l’opportunità di allenare la Nazionale femminile non udenti al Mondiale di Paestum e dal punto di vista della comunicazione ho avuto la fortuna di lavorare con un gruppo di ragazze meravigliose pur non conoscendo linguaggio dei segni. Mi aspetto che la stessa situazione si ripeta con i ragazzi. Ritengo però che la cosa fondamentale, interprete a parte, sia la comunicazione non verbale, perché il linguaggio del corpo dei giocatori mi dovrà dare segnali sui loro stati d’animo. Dovrò anche intuire se capiscono ciò che gli chiedo. E mi aspetto che il livello di attenzione e concentrazione sia molto alto».
Visto che ha già esperienza con formazioni di non udenti, quali differenze trova rispetto ai calciatori udenti?
«Assolutamente nessuna. Utilizzerò la medesima metodologia che utilizzo con giocatori udenti. Un sistema globale composto da esercitazioni tecniche, tattiche, fisiche e cognitive».
Quale sarà il cammino di avvicinamento a questa manifestazione?
«Prima di giugno effettueremo quattro raduni da due giorni. Andiamo a Creta con un obiettivo importante come quello della conquista di una medaglia. Dovrò essere bravo a trovare il sistema migliore per raggiungere questo prestigioso traguardo».
Nel frattempo come stanno andando le selezioni?
«Stiamo lavorando su tutto il territorio nazionale cercando di scoprire, visionare e scovare atleti sordi che prendono parte ai vari campionati. Ci stiamo muovendo per imbastire un gruppo che possa fare un’ottima figura a Creta, considerando anche che abbiamo obiettivi importanti».
Oltre a lei, chi prenderà parte alla spedizione mondiale?
«Ci sarà un buon gruppo di persone che prenderanno parte a questa manifestazione. Parteciperanno anche il presidente della Federazione sordi Guido Zanecchia, il referente della Federazione sordi Giuseppe Pignataro, il direttore tecnico Giuseppe Varricchio, l’interprete e collaboratore Alessandro Bernardini e il mio vice Cristian Zinesi».