Bertacchi e la Champions d'Oceania Lacrime per un sogno infranto
Giorgio Bertacchi aveva sognato di alzare la coppa, fare il giro di campo, brindare negli spogliatoi, e allungare la notte e la gioia all'infinito. Così l'avevano immaginata anche Gianmario, Antonio, Mauro e Francesco, e tutti quelli dell'Amicale Fc, la piccola squadra delle isole Vanuatu che voleva vincere la Champions League lontano lontano da qui. Ma non sempre le cose vanno come le avevi pensate e la realtà qualche volta è più crudele. Mauro Bertoni, il mister, era rimasto in piedi la notte per studiare la tattica giusta per battere Auckland, la più forte squadra d'Oceania, e c'è mancato tanto così che non ci riuscisse davvero. C'è un valore nella sconfitta, come c'è nell'avventura dei sei ragazzi italiani e del loro allenatore che sono arrivati a un passo dal conquistare un posto tra le grandi squadre del Pacifico. Volevano arrivare al mondiale per club, ma non ce l'hanno fatta. Alla fine hanno perso 3-1 l'ultima gara, hanno fatto le valigie e sono tornati sulla loro isola.
Quella di Bertoni e dei suoi ragazzi è una storia fatta di riscatti e volontà. Il calcio italiano non ci vuole più? E allora noi andiamo a cercarci la gloria da un'altra parte. Hanno messo in borsa le loro ambizioni e sono andati all'altro capo del mondo. Ma sarebbe sciocco ridurre tutto a una cosa così, al calcio, e alla voglia di vincere. C'è di più nel viaggio di questi migranti del pallone. Bertacchi, ex giovane promessa dell'Atalanta, sta inseguendo il suo sogno in giro per il mondo, un'esperienza di vita, la voglia di guardare le cose da un'angolazione diversa. Proprio come Mauro Boerchio, ex portiere del Bari di Antonio Conte, che una volta ha detto: «La situazione attuale in Italia e le varie regolamentazioni penalizzano i giovani, talvolta li costringono a smettere di giocare. In molti casi meglio l'estero». Non è facile lasciare la casa, gli amici, la quotidianità per provare a crescere un po'. Loro lo hanno fatto.
Proprio come ha fatto Bertoni, 24 anni di onorato servizio nei professionisti, nel calcio che conta, e che guardando un po' più lontano degli altri ha pensato di provare a importare la sua esperienza all'estero. All'Amicale Fc ha trovato onore. Dopo aver battuto il Lae City e pareggiato coi Solomon Warrios, all'ultimo turno del girone di qualificazione l'Amicale affrontava l'Auckland. Prima della partita sono in cerchio, cantano l'inno della squadra. Un rito. Un canto. Chi vince va in semifinale, e da lì è tutta discesa. Il vantaggio non basta, il gol di Dickinson viene rimontato e nel finale gli australiani ne segnano altri due. «Anche gli uomini piangono - ha scritto poi Bertacchi sulla sua pagina Fb -, Purtroppo le cose sono andate male nei 20 minuti finali, quando avevamo la partita in mano». Non sempre le cose vanno come le avevi pensate. Ma vale sempre la pena provarci.