Meno invasivo della carabina

Quelli che cacciano i cinghiali armati di arco e frecce. Ad Alzano

Quelli che cacciano i cinghiali armati di arco e frecce. Ad Alzano
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Forse molti di voi avranno sentito parlare, almeno una volta, della caccia con l’arco. Una pratica non molto diffusa in Lombardia, a differenza di altre regioni italiane dove la normativa è più datata. Forse alcuni sapranno che sul territorio di Bergamo qualche cacciatore con l’arco c’è. Altri sapranno, probabilmente, che viene praticata soprattutto per il contenimento della popolazione dei cinghiali. Ma quanti di voi sono a conoscenza del fatto che viene praticata nel territorio di Alzano?

Una piccola squadra, composta da quattro unità, pattuglia il territorio di Alzano praticando la caccia con l’arco al cinghiale. L’area di caccia parte da Nese, sale fino a Olera e prosegue fino al Monte Zuccone. A guidare la squadra è Luca Marchi, cacciatore con l’arco da vent’anni. «Si tratta di una sperimentazione portata avanti prima da Regione Lombardia, poi dalla Provincia di Bergamo – spiega –. Abbiamo cominciato a settembre 2012 sul territorio di Alzano, siamo specializzati nell’ambito della gestione del territorio. Ci occupiamo del prelievo di cinghiali per selezione, a seconda delle indicazioni forniteci dal Comprensorio di Caccia Prealpi Orobiche; la presenza di cinghiali in quest’area è importante, il contenimento è necessario».

Ma come mai proprio con l’arco? «Il motivo principale per cui pratichiamo la caccia al cinghiale con l’arco sul territorio di Alzano è dovuto alla vicinanza delle abitazioni, che si trovano sul confine dell’area che copriamo. L’arco, rispetto alla carabina, è meno invasivo e meno pericoloso. Scocchiamo la freccia a una distanza massima di 20 metri, dall’alto verso il basso dato che i nostri presidi si trovano in luoghi sopraelevati. La precisione è assoluta, non ci sono rischi. Pensi che qualche anno fa ci è capitato di prendere animali proprio vicino all’asilo di Nese! Nessuno se n’è accorto, mentre uno...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 50 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 21 marzo. In versione digitale, qui.

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