«Calcio non sarà più la stessa senza di lui»: addio a Ermanno Peci, storico gestore del Bar Extasis
Per tutti era uno "zio", una figura di riferimento. È morto a cinquantasette anni a causa di un improvviso malore
«Ciao zio» si legge sullo striscione che i suoi amici hanno portato alla cerimonia funebre, per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Ermanno Peci, 57 anni, è scomparso improvvisamente giovedì scorso, il 25 maggio, a causa di un malore che non gli ha lasciato scampo. Tutti lo conoscevano: era infatti, insieme alla sorella Stefania, lo storico gestore del Bar Extasis, posizionato proprio nel centro di Calcio.
Per tutti era come uno "zio". Apparentemente burbero e distaccato, ma una persona gentile. «Sapeva essere vulcanico, irruento e non si tirava mai indietro anche se aveva torto - ha ricordato uno dei suoi cari amici ai colleghi di PrimaTreviglio -. Era capace di ascoltare le confidenze di chi, come me, riponeva fiducia nella sua capacità di giudizio. Rintanato nella cucina del bar, anzi della sua "Ostarea", è stato il faro per noi».
Sgomenta la comunità, alla notizia della dipartita: familiari, amici, sostenitori dell'Atalanta che in lui avevano sempre trovato una figura di riferimento, capace di entrare nel cuore di tutti «perché sapeva essere schietto» lo descrive chi lo conosceva. Dietro di sé ha lasciato «un senso di vuoto, che non si può spiegare a parole e nemmeno mettere per iscritto. Calcio, di sicuro, non sarà più la stessa senza di lui e nemmeno il suo bar».