C'è tempo per chiudere in gloria Facciamolo almeno per il Mondo

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La sconfitta di Napoli è stata onorevole, considerate le assenze, la difesa raffazzonata e la tenera ingenuità di Djimsiti che nulla ha potuto contro il marziano Higuain (32 gol in 33 partite). Aritmeticamente salva, l’Atalanta se l’è giocata al San Paolo sotto il diluvio, arrendendosi alla classe superiore del fenomeno argentino, prima che la traversa negasse il raddoppio ad Allan e che Gonzalo fulminasse di nuovo Sportiello. L’autogol di Albiol ha reso meno amaro il finale.

Transeat. C’è tempo per chiudere in gloria, domenica con l’Udinese, sempre che da Roma non arrivi un’altra fregnaccia, come accaduto prima del Chievo in materia di presunta sicurezza negli stadi. I tifosi della Curva Nord hanno invitato tutti gli atalantini ad andare allo stadio indossando la maglia ufficiale di una Dea che il traguardo salvezza ha tagliato, sia pure soffrendo troppo.

A proposito: domenica, a Bergamo c’è l’Udinese, che si è terribilmente complicata la vita e, se perde a Bergamo, son dolori. Il 30 aprile ho incrociato Mondonico in Rai, per il programma Sabato Sprint. Alla parola Udinese, Emiliano ha aggrottato le ciglia, poi ha sorriso sornione: «Sbaglio o sono stati proprio i bianconeri a mandarci in B nel ’98?». No, non sbagli Emiliano. Era il 10 maggio 1998, penultima di campionato: Udinese-Atalanta 1-0, gol di Calori, Atalanta in B perché inutile fu il pareggio interno con la Juve nell’ultima giornata del torneo. Il secondo ciclo di Mondonico finì allora. Emiliano aspetta la rivincita. Reja lo sa.

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