Sta scontando l'ergastolo in California

Charles Manson, che era Satana

Charles Manson, che era Satana
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Uno dei suoi soprannomi è Mr. Satan. Oggi ha 80 anni e sta per sposarsi con una ragazza di 26. Si tratta di Charles Manson, che sta scontando l’ergastolo perché considerato il mandante di uno dei più efferati omicidi della storia americana, la strage di Beverly Hills del 1969. Era stato condannato alla pena di morte, ma dopo che la California nel 1972 la abolì, la sua condanna venne tramutata in ergastolo. Manson ha ottenuto la licenza per sposarsi nei giorni scorsi, la data del matrimonio non è ancora stata annunciata, ma ci sono 90 giorni di tempo prima che scada. La futura moglie ha dichiarato che si sposeranno il prossimo mese. Lei è Afton Elaine Burton, detta “Star”, gestisce un sito web in sua difesa e da anni lo va a trovare in carcere. 9 anni fa Star si è trasferita dall’Illinois, dove viveva coni genitori, in California, vicino al carcere di Corcoran dove è rinchiuso il suo fidanzato. Pare si sia innamorata di lui dopo aver scoperto la sua filosofia ATWA, acronimo di Air, Trees, Water, Animals, che si batteva per salvaguardare la natura e le sue creature.

 

 

Chi è Charles Manson. Oggi Charles Manson, nato a Cincinnati il 12 novembre 1934, è un anziano signore pelato, con un folto pizzetto bianco, occhietti piccoli e neri, un po’ curvo su se stesso. Non per questo, però, ha l’aria del vecchietto saggio e mansueto. La sua espressione diabolica rimane ben impressa sul suo volto ormai rugoso. In gioventù, oltre a essere un serial killer, è stato un cantautore e musicista: con voce, chitarra e basso ha pubblicato 5 album nel genere folk rock, folk psichedelico e outsider music. La madre era una prostituta, conduceva una vita sregolata ed entrava e usciva di prigione. Più volte lo abbandonò perché per lei Charles era un peso, un errore. Figlio di cotanta madre, il giovane Charles, fin dalla tenera età si dedicò ai furti d’auto e alle rapine e finì in riformatorio. Fino ai 20 anni girò i riformatori di molti Stati, e quando tornò in libertà ricominciò a compiere reati federali che lo fecero tornare in carcere, dove imparò a suonare la chitarra e si fece una cultura in fatto di esoterismo e magia nera. Era un grande fan dei Beatles. Si convinse di essere la reincarnazione di Gesù Cristo e Satana insieme.

Nel 1967 uscì su cauzione e grazie alla sua dote oratoria fondò un gruppo hippie che, vagabondando per la California su uno scuolabus nero tra rapine, droga e orge, ogni tanto si dilettava anche a suonare. Si chiamavano The Family, erano una cinquantina di persone e molti di loro erano ragazzi che avevano avuto una vita ardua e problemi sociali. Per loro Manson era un guru: profetizzava un satanismo particolare, basato sull’odio verso la chiesa (che maturò sin da ragazzo) e il disprezzo nei confronti delle persone di colore. Molte, tra le adepte della Family, erano ragazze minorenni.

In carcere Manson si è sempre preso gioco di tutti, a partire dai look con cui appariva alle udienze dei processi: una volta con barba e capelli lunghi, un’altra completamente rasato e con incisa una X sulla fronte “perché per voi rappresento un’incognita”, diceva, “e voglio auto-eliminarmi dalla vostra società”. La X divenne poi una svastica e ancora oggi è ben visibile tra le rughe.

 

 

La strage di Beverly Hills. 10 agosto 1969, ore 9: in una villa di Bel Air a Los Angeles vengono ritrovati i corpi di 5 persone, orrendamente massacrati. Tra loro Sharon Tate, incinta di otto mesi, moglie del regista Roman Polanski e figlia di un colonnello dei servizi segreti. A lei toccò la sorte peggiore: venne prima picchiata a sangue, torturata con il filo di nylon, stuprata e accoltellata 16 volte al petto.

Il giorno dopo vengono ritrovati i corpi di un’altra coppia, e le modalità dell’omicidio sono analoghe: coltellate lunghe e profonde fino a 13 centimetri e la scritta “Pig” sui muri delle stanze del massacro, realizzata con il sangue delle vittime. Le armi dei delitti non vennero mai ritrovate. Dopo alcuni giorni di buio totale, durante i quali gli investigatori non riuscivano a trovare alcun sospetto, alcuni membri della Family confessano gli omicidi e si autoaccusano della strage, coinvolgendo il loro leader. Il movente sarebbe stato punire il proprietario della villa, Terry Melcher, che aveva rifiutato di scritturare Manson come musicista per la Columbia Productions. Ma Melcher aveva da poco venduto la villa a Roman Polanski, che si salvò perché era a Londra per lavoro. Materialmente Manson non partecipò ad alcun delitto, ma ne era il mandante.

Il processo, che si chiuse nel 1971, entrò nella storia americana per la sua straordinaria durata, che impiegò un anno solo per il dibattimento preliminare. Manson confessò gli omicidi della sua banda (oltre alle altre azioni criminali commesse) e rivelò che nella sua "lista nera" c'erano altri personaggi noti dello spettacolo come Liz Taylor, Steve McQueen, Richard Burton e Frank Sinatra. Non ha, però, mai ammesso le sue colpe e continua a dichiararsi innocente, chiedendo la libertà anticipata che gli è sempre stata rifiutata.

Per tutti Charles Manson rimarrà nella storia per gli orrori di cui è stato mandante, è l’incarnazione del male. Tra i suoi ammiratori nel mondo c’è la 26 enne “Star” Burton che gli ha creduto, si è innamorata di lui e, se non è un’ennesima trovata di Manson per far parlare di sé, a breve lo sposerà. Le leggi della California autorizzano un detenuto a sposarsi in carcere con una cerimonia cui possono partecipare oltre alla moglie, i testimoni, un celebrante, due prigionieri come ospiti e fino a 10 non detenuti. L’unico ostacolo per la coppia è che Manson non potrà consumare le nozze non godendo, al momento, del privilegio delle visite coniugali.

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