Compie oggi 15 anni

Creare una pagina di Wikipedia che sia assolutamente perfetta

Creare una pagina di Wikipedia che sia assolutamente perfetta
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Wikipedia, ovvero il porto sicuro degli studenti, e la disperazione degli insegnanti, che trovano ricerche fatte a immagine a somiglianza dell’enciclopedia online. Ma anche Wikipedia l’utile, l’informazione veloce e sicura che arriva anche dove non esistono biblioteche, l’imbuto nozionistico completamente gratuito. Wikipedia è ormai un’istituzione, e che vita sarebbe senza di lei. Il portale compie 15 anni e il suo fondatore, Jimmy Wales, ne va giustamente fiero. Il cittadino cinquantenne di Huntsville, Alabama, promette che lancerà presto un sito per ripercorrere la storia di Wikipedia, dal 15 gennaio 2001 fino a oggi: «Sarà un modo per ricordare come abbiamo cercato di abbattere i muri dell’ignoranza e creare una grande comunità di difensori del sapere», spiega.

L’enciclopedia scritta in 289 lingue. Probabilmente l’enciclopedia più usata del globo è uno degli esempi migliori di web democratico e transnazionale. Le sue voci sono scritte in 289 lingue, inclusi gli idiomi delle minoranze africane, asiatiche e latinoamericane. Le lingue più parlate dai wikipediani, quelle che hanno più di un milione di articoli ciascuno, potrebbero sorprendervi. Al primo posto c’è l’inglese (5.056.000 articoli circa), e fin qui nessuna sorpresa. Segue però lo svedese, poi il tedesco, l’olandese e il cebuano, una lingua parlata nelle Filippine. Poi c’è il francese, il russo e – ecco un’altra presenza insolita - il waray-waray, idioma parlato nel Samar settentrionale. Al nono posto c’è l’italiano (2.247.000 pagine), prima di spagnolo, polacco e vietnamita. Le pagine scritte nel corso degli anni sono state 38.068.469, comprendono 2.408.410 immagini e sono visitate da 500 milioni di utenti ogni mese.

 

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Il primo incontro di Wikimedia Italia, a Valentano (Viterbo), nel giugno 2005.

 

Vita da wikipediano. Il successo di Wikipedia è indiscusso e il suo merito pure. Ma chi lo rende possibile? Sembrerebbe incredibile, ma sono persone che lavorano a titolo gratuito e che si divertono anche. Cioè, gustano il piacere di collaborare a qualcosa di collettivo e di collettivamente utile – giusto per chiarire il concetto di “gratuito”. In Italia, l’Assemblea di Wikimedia, nota anche come Wikipedia in italiano, esiste da dieci anni e si occupa di redigere e controllare le pagine scritte nella nostra lingua. Soprattutto controllare. Esistono delle figure particolari, i patroller, che vegliano contro i vandals, quei maleducati della rete che cercano di entrare in Wikipedia per imbrattarla con bufale, pagine piene di parolacce e altre cose non molto gradevoli. I wikipediani italiani, inoltre, si autofinanziano, perché i fondi donati alla Wikimedia Foundation vanno direttamente a San Francisco. Si preoccupano di chiedere i dovuti permessi quando pubblicano la foto di un monumento o di un’opera d’arte, discutono molto tra di loro e non esitano a definirsi una comunità ben strutturata. Per garantire la massima neutralità e affidabilità hanno una Wikiquette, cioè un Bar virtuale dove dibattono, e persino una specie di giornale, il Wikipediano.

Lavoro da patroller. Marco Chimello, ad esempio, è un architetto di Vicenza che nel tempo libero fa il wikimediano. La fa per divertimento, dice, perché «Wiki ti aiuta a usare il tuo tempo anche per gli altri e questo ti fa sentire bene». Non scrive solo di architettura, ma anche di fantascienza, che è la sua passione. Altro punto a favore di Wikipedia: non costringe a portarsi sempre il lavoro a casa, ma permette di dedicarsi a quello che piace di più. Chimello è anche un patroller e potrebbe raccontarne delle belle. Nel 2004 aveva trovato intere pagine che raccontavano di come Napoleone avesse vinto a Waterloo. Chiaramente un’operazione di fanta-storia. C’è però anche chi è più sottile e cambia di due giorni la data di nascita di un personaggio; in questo caso accorgersi dell’errore è ovviamente più difficile. Il lavoro dei wikipediani è davvero faticoso. E poi non dite che Wikipedia non è affidabile.

 

Come diventare un wikipediano e creare una pagina. 

 

Per diventare un wikipediano. Francesco Bini è tra i primi dieci collaboratori alla versione italiana e tra i primi nel mondo per i Wiki Commons – le immagini messe a disposizioni nella rete; è insomma un’autorità, nel mondo wiki. Ha dato qualche utile consiglio per chi volesse cimentarsi nella creazione di una pagina di Wikipedia. Diventare un wikipediano, infatti, è meno difficile di quanto sembri: «Il segreto è copiare la forma da una pagina simile che esiste già, e adattare i contenuti a quello che vogliamo scrivere. Il codice usato può sembrare astruso, ma è stato progettato proprio per essere il più semplice possibile», dice Bini. E aggiunge: «Coi consigli di utenti più esperti in meno di un’ora si può già pubblicare correttamente qualcosa: Wikipedia è un lavoro di gruppo, dove il confronto con gli altri è sempre finalizzato al miglioramento».

Come scrivere una pagina di Wikipedia impeccabile.

  1. Wikipedia è un’enciclopedia, perciò è meglio evitare notizie troppo recenti o poco interessanti.
  2. Lavorate su argomenti che vi appassionano davvero. Divertitevi, vi è concesso.
  3. Cercate o create un “link rosso” da un articolo esistente. È un indicatore delle voci mancanti, quindi è il punto di partenza per fare pagine nuove.
  4. Consultate fonti attendibili, prima di scrivere alcunché. Non scrivete a memoria. Ogni informazione data deve essere controllata.
  5. Citate sempre le vostre fonti.
  6. Non copiate mai. Punto.
  7. Prendete però spunto dalle pagine di Wikipedia già esistenti, per quanto riguarda forma e codice.
  8. Siate neutrali, sintetici e grammaticalmente corretti.
  9. Usate paragrafi, magari intervallati con grafici e immagini – consultate i Commons, ce ne sono 23 milioni.
  10. Registratevi per avere una vostra bacheca. Potrete così ricevere messaggi dagli altri utenti, raccogliere e dare suggerimenti.
  11. A questo punto, i giochi sono fatti. Non vi resta che pensare alla prossima pagina da scrivere.
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