Fiorella Visconti a Cuochi d’Italia su Tv8 con Alessandro Borghese
Fiorella Visconti, cuoca e patronne della Trattoria Visconti con i figli Daniele e Roberto è da sempre ai fornelli. I suoi cavalli di battaglia oltre agli immancabili Casoncelli della Nonna Ida, sono i lessi al carrello, le paste fresche e le carni a lunga cottura: coniglio nostrano, arrosti e brasati. Grande appassionata di canto folcloristico e liturgico, verrà punzecchiata da Alessandro Borghese a Cuochi d’Italia, su Tv8, dal 21 febbraio. Stimolata a intonare canzoni bergamasche durante la sfida in cucina di fronte alle telecamere accese.
Foto di David Rotasperti
Che trasmissione è. Ogni italiano crede che la cucina della propria regione sia la migliore. Sarà davvero così? Cuochi d’Italia, programma in cui la cucina regionale diventa protagonista, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.30, vede chef Alessandro Borghese a guidare una sfida: 20 cuochi tradizionali che competeranno a colpi di piatti tipici e sapori genuini per vincere il titolo di Miglior Cuoco Regionale d’Italia. Borghese seguirà gli sfidanti passo a passo durante tutte le prove mentre i rinomati chef Gennaro Esposito e Cristiano Tomei valuteranno i piatti preparati dai concorrenti.
Come funziona. Nelle prime dieci puntate, due cuochi si sfidano in una doppia manche a eliminazione diretta, cucinando piatti tipici delle rispettive regioni. La seconda fase del programma è divisa in due parti: nelle prime cinque puntate in cui i vincitori del primo turno si sfidano partendo da un ingrediente tipico delle regioni dei due sfidanti. Sono solo sei i cuochi che accedono alla terza fase, in cui si affrontano sui migliori ingredienti regionali a loro scelta. Infine, i due finalisti dovranno presentare alla giuria un menu regionale di due portate che valorizzi al meglio la tradizione e le materie prime della propria terra. Alessandro Borghese è molto orgoglioso del suo programma, che ha cambiato fascia oraria di programmazione: «Siamo arrivati al 2,4% andando in onda alle 18.30, tant’è che l’unica cosa che abbiamo cambiato in questa seconda edizione è l’orario, passando a un preserale più importante, e stiamo già registrando la terza. D’altronde quella regionale è la cucina che l’Italia conosce meglio e c’è molto campanilismo», ha detto lo chef a Libero. Lo chef, nato a San Francisco, ci ha tenuto a precisare l’aspetto che distingue il suo show e gli altri talent culinari: «È molto più “easy”, l’assaggio non è severo ma più rilassato. Anche se il giudizio degli chef Cristiano Tomei e Gennaro Esposito è serio, c’è anche una parte più goliardica. Le urla e i piatti sbattuti abbiano stancato».