La mobilità sostenibile attraverso l’intelligenza artificiale è un tema oggi spesso discusso, ma che soprattutto in provincia si tende a percepire come ancora molto distante e quasi fantascientifico. In realtà, tecnologie di questo tipo sono sorprendentemente vicine a noi, e a svilupparle sono anche due ragazzi della Val Seriana: Chiara Marchesi, originaria di Torre Boldone, e Alberto Lucchini, di Leffe.
I due fanno parte di un importante gruppo di ricerca del Politecnico di Milano con un progetto che si chiama Aida, acronimo che, in inglese, sta per “intelligenza artificiale per guida autonoma”.

«È un progetto nato da un gruppo di ricerca già presente al Politecnico, che si occupa di automazione di veicoli – racconta Lucchini –. Dopo aver fatto il ricercatore, ora sono tecnologo e mi occupo del progetto Aida, il cui primo passo è avvenuto quando abbiamo iniziato a partecipare a competizioni di auto a guida autonoma, sfidando altre università e gruppi di ricerca di tutto il mondo. Lì ci siamo accorti che le nostre tecnologie avevano un grande potenziale, così abbiamo cominciato a svilupparle non solo su pista, ma anche su veicoli urbani».

Un traguardo significativo, ma esattamente cosa si intende per “guida autonoma”? «Non sono di veicoli radiocomandati – specifica Marchesi –, i nostri mezzi si muovono in autonomia tramite sensori e telecamere, una sorta di “sguardo” del veicolo, collegate a computer che con algoritmi di intelligenza artificiale muovono le parti meccaniche. Di fatto, possiamo dire che sono mezzi che “pensano” da soli».
Dopo l’ottimo impatto nei test su pista (…)