di Fabio Gualandris
Sta spopolando sui social media Davide Reginato, ventiduenne di Albino che, grazie a interviste curiose, educate, empatiche e simpatiche, “ruba” sorrisi alle persone che incontra per strada.
Subito dopo il diploma di perito elettrotecnico, Davide ha lavorato come metalmeccanico per un anno e mezzo in una grossa azienda della Val Seriana, «Ma non era la mia strada – ci confida -. Ho diverse passioni, gioco a calcio nell’Orio Pegu, strimpello la chitarra, mi piace cantare e scrivo canzoni. Recentemente ho scoperto il pugilato, sport non solo fisico ma anche di strategia e intelligenza».
Parliamo della tua attività social, cosa ti ha spinto a questa proposta?
«Ho sempre avuto l’esigenza di condividere un qualcosa, di raccontarmi, di raccontare, di donare qualcosa agli altri, ma non avevo inquadrato bene come farlo e cosa fare. C’è stato un momento preciso in cui ho capito che avrei fatto questa cosa: stavo camminando per strada verso casa quando ho visto un signore anziano che veniva verso di me e mi son detto “adesso lo saluto e gli auguro una buona giornata”, gli passo accanto ma qualcosa mi blocca… “Ma il prossimo lo saluto” mi riprometto. Poco dopo incrocio un altro signore e la cosa si ripete, ma ecco subito un’altra possibilità, lo incontro con lo sguardo e gli sorriso dicendo: “Buongiorno signore, le auguro una bellissima giornata”. Inizialmente questo signore è rimasto un po’ sorpreso e sulle sue, ma poi il viso dolcemente è mutato da sorpreso a sorridente; in quel momento ho pensato: “Che bello, che figo, sai che sarebbe proprio bello condividere queste emozioni per mostrare quanta umanità si nasconde dietro un’apparenza?” In un mondo così veloce e tecnologico anche tra noi giovani spesso manca umanità, sensibilità, empatia, perché non cercare di riscoprire queste virtù?».
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Dove sono ambientate le interviste e quanti video hai registrato?
«Un po’ ovunque, dove mi trovo. Ho iniziato al parco fuori casa mia fino ad arrivare al centro di Bergamo, in piazza Duomo a Milano, a Bassano del Grappa (paese d’origine di mio padre), in vacanza. Insomma, mi piacerebbe girare tutte le città italiane, ma anche i borghi più piccoli. Ad ora ho registrato circa 500 video, alle riprese segue una post produzione e la pubblicazione, attualmente sono 170 i contenuti online».
Quando è iniziato questo tuo personale format?
«L’incontro che mi ha ispirato è di circa sette mesi fa, ho aspettato un paio di mesi prima di iniziare a postare. Avevo una ventina di video pronti, però mi mancava il coraggio di pubblicarli, poi ho visto in Instagram un ragazzo di Torino che per strada incita le persone, ora è mio amico. Il suo format è simile al mio, così mi son detto “ok ci sono anch’io, sono pronto”».
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Qual è lo scopo che ti guida?
«Far del bene in modo genuino (…)