di Nicola Magni
Dopo 37 anni trascorsi tra corsie, sorrisi e piccoli pazienti, Maria Pendolino, storica infermiera del reparto di Chirurgia pediatrica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, appende il camice e va in pensione.
Ma chi la conosce, sa bene che Maria non se ne andrà mai davvero: resterà nei ricordi dei colleghi, dei medici e soprattutto dei bambini che, nel tempo, ha accudito con una dolcezza e una dedizione rara.
Entrata nell’ospedale a fine anni ’80, Maria è arrivata a Bergamo dalla sua amata Sicilia piena di sogni e di quella naturale voglia di mettersi al servizio degli altri presente solo in chi fa della cura la propria vocazione. Da allora, ha visto cambiare tutto: le tecnologie, le procedure, perfino il modo di fare sanità. Ma una cosa non è mai cambiata: il suo modo di esserci.
Inizialmente, ha vissuto con tre colleghe conterranee in una casa per lavoratrici gestita dalle suore. Lavorava in Pediatria generale e al Pronto soccorso pediatrico, finché, con l’arrivo dei primi trapianti di fegato, è entrata in questo nuovo ambito, diventando una figura di riferimento nel “day hospital” dei trapianti. Ha continuato a seguirli con la stessa passione anche dopo il trasferimento nell’ospedale nuovo, nel 2012.
A parlare della Maria professionista e amica c’è Deborah, collega con cui ha condiviso anni di lavoro, e non solo: «Ho conosciuto Maria nel 1996 e da allora i nostri percorsi si sono sempre intrecciati, tra turni, ambulatori e momenti della vita privata. Ci conosciamo da 29 anni e (…)