Dopo il trapianto e il coma, il dottor Giancarlo Damiani torna dai suoi pazienti a Treviglio
Colpito dalla malattia a luglio 2022, ha affrontato varie complicazioni ma adesso, dopo un anno di riposo, tornerà in ambulatorio
Dopo due anni di assenza, dovuti alla malattia, il coma e il trapianto di fegato, il dottor Giancarlo Damiani, 58 anni, potrà tornare a curare i suoi pazienti a Treviglio. Il medico sarà di nuovo operativo lunedì 5 agosto prossimo, nel suo nuovo ambulatorio di via Galliari 13 nel centro storico della cittadina della Bassa.
Nonostante avesse la possibilità del prepensionamento, infatti, come riportato oggi (venerdì 2 agosto) dal Corriere Bergamo il professionista ha deciso di tornare al proprio lavoro, dato il legame particolare andatosi a creare e la passione per la sua professione, che aveva fin da quando era ragazzo, che va in parallelo con quella per la musica, dato che suona ben tre strumenti: basso, chitarra e piano.
La carriera e l'ambulatorio a Treviglio
Laureatosi all'Università di Milano a 26 anni, Damiani ha ricoperto all'inizio incarichi in Pronto soccorso e Guardia medica, poi ha lavorato a Gorle come ecografista. Il suo arrivo come medico di base a Treviglio era avvenuto nel 2017, poi tre anni dopo, a inizio 2020, aveva iniziato a notare dei casi gravi di polmonite tra i propri pazienti.
Aveva così preso le sue precauzioni in ambulatorio, arrivando maggiormente preparato quando si era dichiarato ufficialmente l'inizio della pandemia Covid. Grazie al suo lavoro, il medico non ha perso nessuno dei suoi assistiti, ma due anni dopo era stata la sua vicenda personale a preoccupare seriamente.
La malattia
A luglio 2022 era stato prima colpito da una forma acuta di Covid, poi a fine agosto gli si era diagnosticata un'ernia ombelicale strozzata che ne aveva reso necessario il ricovero all'ospedale di Treviglio. L'11 settembre c'era stata poi la scoperta, dopo che la moglie l'aveva trovato svenuto nel proprio letto, che il fegato era danneggiato in modo grave. In seguito, nell'organo si era scoperto un tumore di otto centimetri, con ricovero al Niguarda e successivo trapianto il 13 dicembre.
Due settimane dopo era tornato sotto i ferri per un ascesso peritoneale, poi Damiani era rimasto due mesi in come per gli alti livelli di ammonio. Al suo risveglio era poi passato alla riabilitazione al centro Don Gnocchi di Rovato, ma c'era stato poco dopo il ricovero al Niguarda per un altro ascesso e, fatto l'intervento, era stato infine dimesso il 26 luglio 2023 dal Policlinico di Zingonia, dove si era svolta la sua convalescenza.
Il ritorno
Dopo un anno di riposo obbligatorio, adesso il medico può quindi tornare a svolgere la sua professione, alla quale è così attaccato, sebbene debba ancora prendere dei farmaci che gli creano dei problemi a parlare e faccia ancora fatica a camminare. Il suo ritorno, comunque, è una notizia che ha reso felici molti suoi pazienti, soprattutto per il legame che si era creato ma anche per via della carenza di medici di base, con nell'ultimo periodo migliaia di pazienti rimasti senza dottore.