Insegnava motoria

È morto Lino Campanelli, prof del Sarpi che ha lasciato un ricordo indelebile in molti studenti

Tanti i messaggi di cordoglio circolati sui social. Era un libero pensatore, capace di stringere grandi rapporti di amicizia

È morto Lino Campanelli, prof del Sarpi che ha lasciato un ricordo indelebile in molti studenti
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La sigaretta in bocca, anche se spenta (per poco); gli occhiali da sole; le esclamazioni sempre provocatorie; le risate. In Piazza Rosate, nella palestra ricavata da una vecchia chiesa sconsacrata lungo le Mura di Città Alta, la sua voce era inconfondibile.

Se n’è andato questa notte, tra giovedì 15 e venerdì 16 settembre, Lino Campanelli, conosciuto dai più come professore di Educazione fisica al liceo Paolo Sarpi di Bergamo. C'era chi lo apprezzava e chi invece non lo capiva appieno, ma sicuramente è stato un docente capace di lasciare un ricordo indelebile nei propri studenti. Più che di motoria, amava parlare di politica, di informazione, di vita, esponendo le proprie idee da pensatore libero.

Abruzzese doc, si era trasferito da tempo a Bergamo, ma le amicizie era riuscito a mantenerle e coltivarle ovunque. «Un po' "fuori di testa", ma un amico così dove lo trovi?»: è questo il tenore dei messaggi scritti sul suo profilo e circolati su Facebook per dargli l'addio.

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