Elio Piccinini, l'uomo che aveva il dono di guarire le persone (e che visse a Bergamo)
Ferrarese, visse nella nostra città e curò diversi bergamaschi. La pronipote Sara ha ricostruito la sua storia in un podcast
di Marta Belotti
«Dopo le applicazioni radioattive delle sue prodigiose mani, mi sono completamente ristabilita»; «Mi sono bastate tre applicazioni di radioattività»; «Mi ha guarito»; «Lei mia ha ridato tutta la gioia di vivere»: sono le testimonianze delle due donne e dei due uomini bergamaschi affetti da problemi fisici di vario tipo ristabilitesi grazie a Elio Piccinini, il guaritore di Dosso (Ferrara).
Mostrano riconoscenza e sincerità queste poche righe riportate nel libro fatto stampare a Bergamo nel 1956 da Piccinini stesso, che trascorse un paio di anni qui, in via Matris Domini, insieme a una donna bergamasca.
La sua storia è ancora ammantata da un velo di mistero, anche perché sul suo personaggio c’è molto da scoprire. Ed è quello che sta facendo Sara Piccinini, giornalista e pronipote di Elio, che a Bergamo ha vissuto a lungo anche perché moglie dell’ex calciatore atalantino Federico Peluso.
«Il nonno mi parlava spesso di questo suo fratello guaritore al quale era particolarmente legato. Mi raccontava anche delle guarigioni naturalmente, ma io davo loro il peso che può dargli un’adolescente. Poi, quando avevo venti anni, mio nonno se n’è andato e dello zio guaritore in famiglia si è parlato sempre meno, fino a quando è arrivata una telefonata».
Dall’altro capo della cornetta c’era Carla Corvini, la figlia del primo uomo guarito da Elio Piccinini, che aveva preso coraggio e aveva deciso di contattare i parenti di Elio. Aveva bisogno di condividere con loro il racconto della guarigione del padre.
È così che inizia l’interesse di Sara Piccinini per questa storia ed è con questo episodio che prende avvio anche il podcast di sei puntate da lei prodotto e pubblicato lo scorso inizio marzo, intitolato semplicemente Elio Piccinini, il Guaritore (...)