Nominata da Rolf-Dieter Heuer

Ecco chi è Fabiola Gianotti la prima donna a capo del CERN

Ecco chi è Fabiola Gianotti la prima donna a capo del CERN
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Fabiola Gianotti sarà la prima donna a rivestire la carica di Direttore generale del CERN, l’avanguardistico centro di sperimentazione delle particelle di Ginevra. A diramare la notizia è stato il Direttore uscente, Rolf-Dieter Heuer, il quale ha preferito la dottoressa Gianotti al britannico Terry Wyatt, dell'università di Manchester, e l'olandese Frank Linde, direttore dell'Istituto nazionale di fisica subatomica (Nikhef) di Amsterdam. Rolf passerà il testimone alla collega a partire dal 1 gennaio 2016.

La decisione è stata accolta con entusiasmo dai fisici del CERN, unanimi nel riconoscere il valore professionale e il carisma personale della Gianotti. Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, si è congratulato con la ricercatrice: «A Fabiola Gianotti vanno i miei più vivi rallegramenti per questa nomina di eccellenza. È il meritato risultato di una vita dedicata alla fisica nucleare e le auguro di conseguire altri e tanti risultati nel suo nuovo incarico. La nomina di Fabiola Gianotti è motivo di orgoglio per l'Italia e per le ricercatrici e ricercatori italiani in tutto il mondo».

La scienziata è nata a Roma nel 1962, da padre piemontese e da madre siciliana. Geologo lui e letterata lei, Gianotti in più di un’occasione ha detto di dovere loro rigore intellettuale e serietà. Ricorda di avere incominciato a interessarsi alle materie scientifiche durante gli ultimi anni di liceo classico. La lettura della biografia di Marie Curie, lo studio della spiegazione di Einstein dell’effetto fotoelettrico e l’assegnazione del premio Nobel a Carlo Rubbia nel 1984 hanno costituito fattori di avvicinamento al mondo della fisica. Ha frequentato l’Università a Milano, scegliendo naturalmente la facoltà di Fisica, ha vinto una borsa di dottorato e nel 1987 è entrata a fare parte del team di ricercatori che lavorano al CERN.

Dal 1994 è entrata a fare parte del Physics Department del Centro svizzero e ha collaborato alla costruzione di rivelatori e allo sviluppo di software e di analisi di dati. Ha lavorato in vari esperimenti: UA2, ALEPH. In qualità di coordinatore internazionale del progetto ATLAS, il 4 luglio del 2012 ha annunciato la scoperta del bosone di Higgs. Il risultato scientifico riveste una grandissima importanza: «il bosone di Higgs è diverso perché ha il compito di dare massa a tutte le altre particelle e, se così non fosse, il nostro universo non esisterebbe e ovviamente non esisteremmo neppure noi, ha spiegato la stessa Fabiola. «Il meccanismo di Higgs entrò in azione dopo un centesimo di miliardesimo di secondo dalla esplosione del Big Bang e diede massa ad alcune particelle lasciandone altre senza massa. Dal Modello Standard, che è l’insieme delle nostre conoscenze che finora meglio descrivono la composizione della materia e le forze che fanno interagire le particelle, sapevamo che ci sono particelle come il fotone che non hanno massa ma sono pura energia e viaggiano alla velocità della luce e altre invece che hanno massa. La ragione era un mistero. Adesso abbiamo capito che questo fatto dipendeva dalle differenti interazioni che queste particelle avevano con il bosone.» In virtù dei suoi meriti scientifici, la dottoressa Gianotti, ora direttrice, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la nomina da parte del Presidente Giorgio Napolitano nel febbraio 2009 a Commendatore della Repubblica Italiana e nel settembre 2013 a Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La rivista Time l'ha collocata quinta nella graduatoria delle persone dell'anno 2012 e a partire dal 23 ottobre 2013 Fabiola è diventata Scientific Advisory delle Nazioni Unite.

Fabiola è una donna garbata e tenace, con ottime capacità manageriali. È una donna modesta, che crede in ciò per cui lavora. Qualche anno fa, a chi le chiedeva come era riuscita a diventare fisica del CERN, rispondeva con semplicità: «studiando e credendo negli obiettivi che mi ero data. Se si ha il coraggio e la forza di insistere nessun traguardo è irraggiungibile, ma ci vuole anche molta modestia: dobbiamo essere consci di quanto poco sappiamo e di quanto c’è ancora da scoprire». Oggi, anche se è stata nominata direttrice del Centro, nulla è cambiato. Anche se tutto il mondo parla di lei, la ricercatrice ha dichiarato con seria sobrietà che lavorerà per la ricerca scientifica e al servizio della pace, fedele a un’etica individuale e professionale che la porta a guardare oltre le gratificazioni personali.

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