Galeotta fu quella cena con Silvio A 71 anni corre a Montecitorio

«Non voglio un posto al sole. Solo mettermi al servizio...». La ex imprenditrice tessile misanese Carla Bianchi parla un po' a monosillibi, al telefono. «Cosa devo dirvi? Fatemi cominciare a lavorare, sempre se sarò eletta... Io la penso così: prima si fa, poi si parla», spiega. La sua storia, raccontata il 30 gennaio dal giornaleditreviglio.it, è diventata subito virale.
Lo stupore. E lei, abituata a lavorare nell’ombra del volontariato più che sotto le luci della ribalta politica locale, se n’è quasi stupita. Settantuno anni lo scorso ottobre, la misanese compare nel listino proporzionale degli azzurri alla Camera. Ma la cosa sorprendente è che ci è finita quasi per caso, dopo una cena a casa di Silvio Berlusconi a metà dicembre. Scelta direttamente dal Cav., e per una candidatura di grosso calibro, nonostante l'assenza di esperienze politiche di qualsiasi genere. Bianchi sembra infatti la nemesi delle (tante) show girl azzurre prestate alla politica. Tutto è cominciato con una cena ad Arcore. Bianchi è tesserata a Forza Italia da tre anni ma, precisa, «non mi sono mai interessata di politica nella mia vita». «Tramite alcuni amici, sono stata invitata a questa cena e ho deciso di partecipare - racconta - Era la prima volta che incontravo Silvio Berlusconi: abbiamo parlato e credo che sia stata in quella occasione che, immagino, abbia ipotizzato la mia candidatura come espressione della società civile».
E infatti è arrivata la chiamata. Attivissima nel volontariato misanese, Bianchi è stata membro della consulta della Bcc Treviglio (si è dimessa per incompatibilità), e ha prestato servizio nelle attività benefiche di Girasole, per «Lago Gerundo» e di diverse altre associazioni locali. Vedova, ha gestito per anni diverse attività commerciali nel ramo dell'abbigliamento, a Milano e nell'hinterland.