Uomini e donne che lanciano sfide

Galleria di intellettuali scomodi (dopo la strage di Charlie Hebdo)

Galleria di intellettuali scomodi (dopo la strage di Charlie Hebdo)
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La strage nella redazione di Charlie Hebdo di mercoledì 7 gennaio 2015 ha sconvolto il mondo intero e ha soprattutto riacceso i riflettori sulla questione delle personalità “scomode”. Intellettuali, registi, pensatori, scrittori, comici o, per l’appunto, vignettisti senza peli sulla lingua, estremi difensori delle proprie idee e delle proprie opinioni. Liberi pensatori in libero mondo, direbbe qualcuno. Peccato che, in realtà, non tutto il mondo sia libero. La libertà d’espressione esiste, ma non dappertutto e non è un baluardo sempre facile da proteggere.

Essere “scomodi”, nel senso buono del termine, non significa dire cose per forza giuste, ma significa aver la forza e la libertà di poter sostenere tesi che non siano omologate, eterogenee al pensiero dominante nello Stato o nell’epoca in cui si vive. La massima di Voltaire, «Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo», rappresenta alla perfezione lo spirito con cui in ogni parte del mondo dovrebbero essere accolti anche i pensieri più in controcorrente e fuori dagli schemi. Ma sappiamo bene che non è sempre così. Sono molte, troppe oseremmo dire, le persone che hanno pagato, anche con la vita, per aver semplicemente espresso una propria opinione.

Davanti alla tragedia di Parigi, come ha dimostrato la storica marcia per le vie della capitale francese di domenica 11 gennaio, si è risvegliato in tutto l’Occidente uno spirito che da tempo pareva sopito: quello che rappresenta la voglia di lottare per i diritti che abbiamo ottenuto in millenni di storia, a partire dalla libertà d’espressione. Per questo è positivo ricordare in questi giorni tanti altri liberi pensatori e intellettuali che con le loro opinioni sfidano ogni giorno quelli che, attraverso il potere o la violenza, attentano alla loro libertà. Wired ne ha menzionati 50 e noi, invece, abbiamo deciso di proporvi 20 intellettuali che non hanno paura della forza delle loro idee.

00 Lars Vilks
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Lars Vilks - Se partiamo dalla strage di Charlie Hebdo non si può che partire da un altro vignettista pungente e dissacrante com'è, per l'appunto, Vilks. Svedese, è risaputo che gli jihadisti vorrebbero la sua testa dopo una serie di vignette ritenute blasfeme su Maometto e l'Islam in genere. Oggi più che mai, Vilks ha affermato che non sacrificherà la sua libertà di satira.

01 Kurt Westergaard
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Kurt Westergaard - Come Vilks, anche Westergaard è un vignettista satirico che ha avuto come bersaglio in più di un'occasione l'Islam. La strage di Charlie Hebdo lo ha riportato alla ribalta dei media e lui ha ribadito una volta in più la propria libertà d'espressione, che comprende anche il diritto di farsi beffa della fede altrui con battute al vetriolo.

02 Razan Ghazzawi
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Razan Ghazzawi - Blogger siriana ha fatto della lotta ideale al regime di Assad il suo credo. Nel suo blog non ha mai risparmiato commenti duri e denunce che le sono costate minacce di morte e pesanti accuse. Nel 2012 è stata però anche premiata da Human Rights per il suo lavoro di sensibilizzazione dell'opinione pubblica su quanto stava e sta tutt'oggi accadendo in Siria.

Marina Nemat_2
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Marina Nemat - Iraniana, scrittrice. Oggi in Canada, nella sua terra è stata imprigionata per due anni con l'accusa di crimini politici. Non ha mai avuto peli sulla lingua o freni alla sua penna. Ha sempre detto ciò che pensava sulle scelte politiche del suo Paese e ancora oggi critica apertamente il Governo di Rouhani.

04 Herta Muller
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Herta Muller - Scrittrice rumena, ha vissuto gli anni più bui del regime di Ceausescu, a cui è riuscita a sfuggire. Il suo credo è la democrazia: tutta la sua vita artistica è stata tesa a sensibilizzare l'opinione pubblica circa l'importanza di poter vivere in uno stato di democrazia. Per questo ha spesso criticato regimi dittatoriali, attirandosi le ire di molti.

05 Yoani Sanchez
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Yoani Sanchez - Nata blogger è oggi la voce "dissidente" di Cuba con il suo quotidiano online, 14ymedio. Il suo intento è di raccontare la vera Cuba, quella vista e vissuta dai cubani. Voce attendibile è invece, per alcuni, una finta dissidente, come dimostrerebbe che non è mai stata vittima di angherie pubbliche da parte del Governo dell'Havana. Opinione smentita negli ultimi giorni del 2014: le forze dell'ordine cubane hanno arrestato suo marito e, secondo le informazioni di altri dissidenti locali, lei stessa è stata posta agli arresti domiciliari.

06 Tariq Ramadan
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Tariq Ramadan - Professore e scrittore, è da anni una delle voci più influenti all'interno del mondo islamico per quanto riguarda le condanne ad ogni forma di estremismo. Ritenuto uno dei pochi "intellettuali" arabi ad aver presa sulla popolazione musulmana, cerca ogni giorno di sensibilizzare la popolazione islamica circa l'importanza della non violenza. E proprio per questo è inviso ai poteri musulmani più estremi.

07 Elif Shafak
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Elif Shafak - È la scrittrice di romanzi di maggior successo e più famosa in Turchia. I suoi libri non presentano particolari invettive contro il Governo del suo Paese, ma non ha mai nascosto di voler maggior libertà e democrazia. Molti pensatori turchi però l'accusano di essere una pedina in mano ai Paesi stranieri, che la userebbero per influenzare la popolazione e invitarla alla rivolta.

08 Salman Rushdie
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Salman Rushdie - Il suo pensiero non è mai scontato e i suoi libri fanno spesso discutere. Come quando, nel suo libro "I versetti satanici", dipinse Maometto in modo ritenuto blasfemo. Riuscì però a scampare all'ira dell'Ayatollah Khomeini. Resta una delle personalità più scomode nel mondo mediorientale.

ansa - abbiati - RAI: SAVIANO, LA 'NDRANGHETA AL NORD SI APPOGGIA SULLA LEGA
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Roberto Saviano - È il volto tutto italiano dell'intellettuale scomodo moderno: la sua opera/denuncia "Gomorra" fu sì un successo, ma anche ciò che mise fine alla sua libertà: dal 2006 è costretto a vivere sotto scorta a causa delle minacce di morte ricevute dalla Mafia. In Italia divide e le sue parole non passano mai sotto silenzio. All'estero, invece, è ritenuto uno degli intellettuali italiani più influenti.

10 Noha Atef
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Noha Atef - Giornalista, è la fondatrice del blog "Torture in Egypt", uno spazio virtuale in cui denunciava tutte le violazioni dei diritti umani che avvenivano nel suo Paese. Da allora la sua vita è cambiata: sia lei che la sua famiglia hanno più volte rischiato di essere vittime di violenze.

Aung San Suu Kyi Makes Election Debut As Myanmar Votes
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Aung San Suu Kyi - Per 20 anni è stata costretta agli arresti domiciliari questa donna, premio Nobel per la pace nel 1991. Un passato da vera combattente, che non s'è mai piegata al Governo del Myanmar e che tutt'oggi è il principale volto dell'opposizione. La dura (e ingiusta) carcerazione di cui è stata vittima non ha piegato i suoi pensieri, la sua libertà e i suoi ideali.

13 Lydia Cacho
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Lydia Cacho - In Messico sono veramente pochi quelli che hanno piacere ad avere a che fare con questa bella e temuta reporter. Sin da quando ha iniziato a lavorare come giornalista, non ha mai guardato in faccia a nessuno, denunciando tutti i fatti di violenza di cui veniva a conoscenza e mettendo a nudo la corruzione che regna sovrana in Messico. Ha sempre affermato che il suo unico credo è la verità e il suo coraggio l'ha resa amatissima da molti suoi connazionali.

NORWAY-CHINA-PEACE-NOBEL-LIU XIAOBO
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Liu Xiaobo - Nel 2009 è stato premiato con il premio Nobel per la Pace, ma non ha potuto ritirarlo: da 11 anni si trova infatti in carcere, in Cina, con l'accusa di sovversione al Partito. Giornalista e commentatore politico, non ha mai nascosto il suo sogni di una Cina economicamente liberale.

15 Joumana Haddad
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Joumana Haddad - È bella e non lo ha mai nascosto: già questo sarebbe un buon motivo, per tanti islamici, per odiarla. Ma Haddad ha fatto di più: ha fondato un giornale, trimestrale, intitolato "al-Jasad" (Il Corpo), in cui racconta al mondo arabo come l'Occidente e gli intellettuali laici vedono il loro mondo. La sua idea è di aprire gli occhi alla popolazione mediorientale succube di una cultura incentrata sulla religione. A causa del suo entusiasmo intellettuale è stata più volte minacciata di morte e di stupro.

16 Michel Houellebecq
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Michel Houellebecq - È tornato alla ribalta in questi giorni con l'uscita del suo ultimo romanzo, "Sottomissione", in cui immagina una Francia, nel 2022, governata da un integralista musulmano. Lo stile dell'opera, come da sua abitudine, è pungente e volutamente esagerato. Ma la mannaia della censura è una spada di Damocle sopra la sua testa.

17 Hissa Hillal
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Hissa Hillal - Poetessa saudita, rappresenta una figura particolare all'interno di questo nostro discorso. Musulmana, credente fervente (come dimostra il fatto che il suo volto è praticamente ignoto), è però anche una delle più dure avversarie di ogni forma di integralismo. È la star di un programma televisivo saudita serale, ma a causa delle sue affermazioni e dei suoi versi è stata più volte minacciata di morte. Rappresenta però un volto positivo per le donne mediorientali e un esempio di come si possano seguire i dettami dell'Islam senza per forza dover sminuire il ruolo delle donne.

German author Guenter Grass gestures during a presentation for his new book
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Gunther Grass - Premio Nobel per la Letteratura, è uno dei pochi intellettuali che è riuscito a rendersi antipatico sia dalla sua Nazione, la Germania, che da Israele. I tedeschi non lo amano dopo che in diverse sue opere, in primis "Il tamburo di latta", ha indagato con occhio critico il senso di colpa tedesco per il dominio nazista, mettendo a nudo le debolezze di un Paese che non ama, invece, mostrare le proprie debolezze. Allo stesso tempo, però, non ha mai avuto parole dolci per Israele, accusata dallo scrittore di mettere a rischio la pace mondiale con le sue armi nucleari. A Tel Aviv è ancora oggi "persona non grata".

19 Garry Kasparov
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Garry Kasparov - Per tanti è ancora oggi il magistrale campione di scacchi, ma in Russia, in realtà, è uno dei pochi sportivi ad essere sfuggito dalla propaganda di Putin: invece che diventare una pedina politica nelle mani dell'ex Kgb, ha deciso di imporsi come antagonista a Putin. Dal 2005, infatti, Kasparov è il principale oppositore politico del Capo di Stato russo, tanto da esser stato arrestato nel 2007.

20 Ali Ferzat
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Ali Ferzat - Abbiamo aperto con dei vignettisti, chiudiamo con un vignettista. A differenza dei precedenti e delle penne di Charlie Hebdo, Ferzat è siriano e dal suo Paese ha deciso di combattere la sua guerra per la libertà. In più di un'occasione, infatti, nelle sue vignette s'è fatto beffa del regime e proprio per questo, nel 2011, ha pagato. Gli sono state, letteralmente, spezzate le mani. Anche per questo, per il suo coraggio, il Time lo ha inserito nella classifica degli uomini più potenti al mondo. Forza della sua arte. Il più bel messaggio dopo la strage di Charlie Hebdo.

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