Gerda, Robert Capa e una canzone La bella storia di due grandi
Gerda Taro, Robert Capa e Taro, una canzone (bellissima) degli Alt-J. Ovvero un’attivista politica, il più grande fotografo di guerra del Novecento e una band inglese. Cosa lega questi tre nomi?
La storia. Taro è il cognome fittizio di Gerta Pohorylle, oggi famosa per essere stata una combattiva fotoreporter, la prima a morire sul campo di battaglia. Tedesca, ebrea, con una caratteristica scomoda per la Germania degli Anni Trenta: è una fervente antinazista. Legata ai movimenti socialisti, è costretta a fuggire dal suo Paese: si rifugia presto a Parigi. È proprio la capitale francese lo sfondo di un incontro che lascerà il suo segno nella storia della fotografia. Gerta conosce Erno Friedmann, fotografo, antifascista, tedesco esiliato. Lui le insegna l’arte della fotografia, lei lo rende partecipe della sua passione politica e i due si innamorano
Un giorno, per caso, Gerta trova un’idea per sfruttare economicamente il lavoro fotografico di entrambi: una strategia che oggi definiremmo “di marketing”. La coppia si reca in un’agenzia fotografica francese sostenendo di aver scoperto Robert Capa, un fotografo americano dalle grandi potenzialità. In realtà non esiste alcun fotografo americano: è solo un escamotage, un’invenzione che permette ai due di vendere le proprie fotografie a un prezzo più alto. Nasce così, quasi per gioco, il nome di uno dei futuri protagonisti della storia della fotografia.
Robert Capa. Inizialmente le fotografie di entrambi vengono pubblicate con il marchio Capa. Poi Gerta trova un suo pseudonimo personale, divenendo Gerda Taro. Il 1936 è un anno di svolta per le vite di entrambi: scoppia la guerra civile spagnola. I due decidono di partire per testimoniare dal campo quello che succede. E, in effetti, non lasceranno mai gli scenari di guerra. Partono insieme ma presto si separano. Proprio nel 1936 Erno, ormai Robert Capa, scatta la sua fotografia più famosa: questa ritrae un miliziano nell’esatto momento in cui viene colpito a morte. La fotografia è stata nel tempo oggetto di polemiche, accusata di essere un’immagine preparata a tavolino. Alcuni studi fotografici ne hanno invece dimostrato la veridicità: il miliziano, proprio in quel preciso istante, viene trapassato da un proiettile.
La morte di Gerda. È il 1937 e Gerda si trova in Spagna. Sta viaggiando su una vettura che trasporta feriti, sta tornando da Brunette, un comune spagnolo dove si è consumata una violenta battaglia. Un incidente tra vetture fa cadere a terra Gerda, che viene schiacciata dai cigoli di un carro armato. Il corpo della fotoreporter è letteralmente spezzato in due, Gerda viene portata d’urgenza dai medici, non si arrende e mantiene il suo spirito combattivo. Ma non c’è niente da fare: muore poche ore dopo.
L’ultimo ricordo della coppia è un libro che Capa pubblica nel 1938: Death in the making, una raccolta delle fotografie di entrambi. Dopo la morte della compagna, Robert Capa continuerà il suo lavoro sui campi di battaglia, documentando la seconda guerra mondiale in Inghilterra, in Italia e nel Nord Africa. Sarà l’unico fotografo a testimoniare tutta la drammaticità dello sbarco in Normandia.
La canzone. Il testo degli Alt-J racconta invece la morte di Capa. È il 1954 e il fotografo si trova in Indocina. È lì per fare il suo lavoro, per «fotografare, registrare pezzi di carne e di guerra». Poi una mina, un’esplosione: Capa non c’è più. La fine del fotografo è annunciata su note nostalgiche: «Le photographe est mort. Non sei più vivo mon amour, svanito verso casa nel maggio del ‘54». Un immaginario incontro post mortem tra i due conclude la canzone: «Per Capa, il buio dopo il nulla, riunito […] con te, Taro».
La figura di Gerda Taro ha conquistato, dopo la morte, il grande pubblico, sia per la sua immagine di donna politicamente attiva che per il valore del suo lavoro fotografico. Robert Capa ha prodotto fotografie che sono diventate le immagini – icona della guerra. Capa è stato anche uno dei fondatori della Magnum, l’agenzia fotografica attualmente più autorevole al mondo.