Il giro del mondo in un bicchiere Marco e il suo cocktail... mondiale
La sua passione è viaggiare, zaino in spalla e poco altro. Marco Masiero non ama hotel costosi e di lusso. Per conoscere altre culture e scoprirne gli usi e costumi, imita la quotidianità dei nativi del posto, aprendo la mente a nuovi orizzonti. Già, perché «la vita - dice - è una sola e tutto ciò che sta attorno a noi merita di essere vissuto e visto». È proprio grazie a una spiccata curiosità e a un’instancabile attitudine per la scoperta che questo 28enne di Azzano San Paolo è riuscito a creare il Ribelli Virtudi, un drink fresco e originale con cui si è imposto alla finale nazionale della "Cocktail competition" firmata Amaro Montenegro, andata in scena al Chorus di Roma.
Marco, che attualmente lavora al Sottovoce Speakeasy di Bergamo, il 23 settembre ha vinto il titolo italiano di The Vero Bartender 2019 con una ricetta a base di Amaro Montenegro infuso alle foglie di fico, Tequila 1800 Silver, sherbet di pepe Timut e limone, Angostura Bitters e un top di bollicine, completata da una guarnizione di croccante di caramello al limone e fico. La formula, ispirata al viaggio intorno al mondo intrapreso da Stanislao Cobianchi, il creatore nel 1885 della ricetta di Amaro Montenegro, ha conquistato la giuria composta da Matteo Bonoli, master herbalist di Amaro Montenegro, Stefano Nincevich, responsabile iniziative speciali di Bargiornale, e Daniele Gentili, tra i più noti e apprezzati mixologist italiani a livello internazionale.
«Lavorare nel settore dell’hospitality mi ha portato lo stretto bisogno di guadagnare qualche soldo per sopravvivere all'estero all’età di 21 anni - racconta Masiero -. Ho iniziato come lavapiatti non sapendo una parola d'inglese, per poi, con tenacia, tanti sacrifici e un vagone d’umiltà, diventare bartender. Mi sono innamorato follemente di questa professione. Ogni giorno mi dà uno stimolo in più per migliorarmi, sia come persona che come professionista, per il semplice fatto che non si finisce mai d’imparare cose nuove. Comunque sia, ci sarà sempre qualcuno che sarà più avanti di te, non cento, ma mille passi. Uno degli aspetti più affascinanti di questo mestiere è il sapere accostare sapori e creare nuove alchimie tra elementi, quanto avere la semplicità e l’accoglienza dell’oste: non salviamo vite, facciamo da bere».
Marco ha mosso i primi passi nel mondo della miscelazione a Londra nel 2015: «Fu il locale Sushi Samba - dice - ad aprirmi un portone su ciò che mi piace tutt’oggi di più, ovvero ingredienti esotici e orientali fusion; per poi muovermi verso uno speakeasy chiamato Reverend JW Simpson, la casa del Reverendo del quartiere di Fitzrovia vissuto proprio lì e riadattato come secret bar. Lavorare con uno dei miei guru, mi ha aperto al mondo della miscelazione classica con un occhio al futurismo. Mi sono poi spostato verso un japanese fine restaurant chiamato Shochu Lounge (Roka Group), un japanese whisky bar che mi ha fatto appassionare, e rispolverato la memoria su ciò che riguarda il Japanese Bartending, partendo dallo stile di lavoro fino alla cucina tradizionale giapponese, solleticando la fantasia con ingredienti non facili da reperire sul mercato e quindi singolari».
Infine, Masiero ha trascorso un periodo in Spagna, nella paradisiaca Ibiza, come bar supervisor per un beach club: «Ciò che mi ha portato lì - ricorda - è stato il desiderio di staccare dalla cosiddetta “Big City Life”. Rientrato in Italia, nella mia città natale, Bergamo, ho iniziato una collaborazione che va avanti da quasi due anni con Sottovoce Speakeasy, un members club in una chiesa sconsacrata del 1400. Qui, io Riccardo e Valentina siamo gli osti, proponiamo qualcosa di inedito e con una immensa cura per i particolari, puntando tutto sull’esperienza sensoriale tra aromi e gusti che portano a spasso per il mondo». Il viaggio di Marco Masiero nella competizione non finisce qui. Con la sua vittoria, il bartender si è infatti anche aggiudicato un posto nella finale globale di The Vero Bartender in programma il 19 novembre a Milano, dove affronterà i vincitori degli altri undici Paesi in gara: Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Albania e Australia. In palio un viaggio a New York in occasione del prossimo Bar Convent Brooklyn e un tour tra i migliori locali della città.