Giuliano Mazzola di Dalmine (tesserato Dc dal '47) ha riabbracciato la sua Teresa
Si è spento il 21 marzo, all'età di novant'anni. Cinque anni fa era mancata la moglie, andava a trovarla al cimitero due volte al giorno. La passione per la Bibbia e la Dc, aveva la tessera dal ’47. Fino all'ultimo ha guidato la sua Golf per andare dalle figlie Claudia e Ornella
di Laura Ceresoli
Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 5 giugno, ma a quell'ambito traguardo non è riuscito ad arrivare. Giuliano Mazzola si è spento il 21 marzo scorso e ora potrà riabbracciare la sua amata Teresa, volata in cielo cinque anni fa. In molti in città lo ricordano come un grande uomo, un padre premuroso, un nonno amato. Le sue grandi passioni erano la Bibbia e la Democrazia Cristiana di cui ha sempre custodito gelosamente la tessera, datata 1947, nel portafoglio. Fu un esponente della Dc dalminese per molti anni, anche se non ha mai ricoperto incarichi politici per sua esplicita scelta. «C’erano troppe tentazioni, il bar, il bere, giravano tanti soldi», spiegava, e lui non voleva cascarci. La sera voleva tornare a casa dalla sua famiglia e dormire sonni tranquilli, per questo rimase sempre ai margini.
Un paio di anni fa, su suggerimento di un medico dell'ospedale di Bergamo dal quale si recava per alcuni controlli, aveva avuto l’idea di racchiudere in una sorta di diario scritto a mano i fatti principali della sua esistenza. Mentre veniva visitato, infatti, Giuliano parlava spesso della sua numerosa famiglia d’origine, della guerra, della sua amata moglie Teresa.
A dispetto della sua età, Mazzola era rimasto lucido e in buona salute fino all'ultimo. Finché è stato possibile, prima dell'emergenza Coronavirus, ha guidato la sua Golf e andava a pranzo dalle figlie Claudia e Ornella. La mattina si alzava presto, andava al cimitero due volte al giorno a trovare Teresa, poi a comprare il giornale e nel tardo pomeriggio andava a messa. Una fede fervida la sua, che lo ha accompagnato sempre durante tutta la sua lunga, intensa esistenza.