Gli impianti in miniatura funzionanti (anche una centrale nucleare) di Franco Ferla

L'interno di un'abitazione di Calvenzano. Una taverna come tante altre, se non fosse per una particolarità: è piena di modellini di catene di montaggio, realizzati con cura e dovizia di particolari dal signor Franco Ferla, 73 anni, pensionato che ha lavorato per anni alla Same di Treviglio, grande azienda bergamasca specializzata nella produzione di trattori, come addetto alla manutenzione. Il suo impegno nella professione gli è valso nel maggio 2018 la Stella al Merito del Lavoro.

Questi impianti in miniatura sono speciali anche per un altro motivo: funzionano esattamente come gli originali, infatti il signor Franco ha passato anni a cercare componenti e materiali, soprattutto nelle discariche comunali, adatti per ricreare i meccanismi a cui si ispirava. Un'attività nata come passatempo, quando dopo otto-dieci ore di lavoro tornava a casa e chiedeva al figlio carta e penna, per disegnare i progetti di qualche sua nuova creazione.

Così nel suo laboratorio si possono ammirare un impianto per l'assemblaggio di schede elettroniche, di tv monitor oppure di trattori, ma anche una centrale nucleare in miniatura. Catene di montaggio degli anni Sessanta-primi anni Settanta, ancora basate sul lavoro esclusivo degli operai, poi quelle parzialmente automatizzate del periodo successivo fino agli anni Novanta, quando arrivarono le prime catene automatizzate.

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Una passione che lo ha portato anche a varie esposizioni organizzate nel nostro Paese, in cui ha potuto mostrare il suo lavoro a folle di curiosi e appassionati provenienti da ogni parte d'Italia. Tra i pezzi più interessanti proprio la catena di montaggio trattori della Same, originariamente lunga ben 60 metri, da lui riprodotta in un modello di appena 7 metri, con tanto di rulli, bracci meccanici e bocchette antincendio, tutti rigorosamente funzionanti.