«Grande Michela, ci hai fatto volare»
Il 17 febbraio è un giorno entrato nella storia sportiva bergamasca 34 anni fa, quando a Sarajevo Paoletta Magoni vinse l’oro olimpico nello slalom speciale, ed è tornato alla memoria sabato (17 febbraio 2018) quando Michela Moioli ha fatto rientro ad Alzano Lombardo, suo paese natale, con al collo la medaglia d’oro conquistata qualche giorno prima in Corea nello snowboard cross. Nonostante la tarda ora del suo arrivo - inizialmente previsto attorno alle 22 poi ritardato alle 23.30 - la folla non è mancata. Già alle 21 un centinaio di persone erano arrivate al Municipio di Alzano, sede in cui è stato allestito un piccolo palco, ma con il trascorrere dei minuti il numero di presenti è andato in crescendo sfiorando le mille presenze. Parenti, amici, autorità ma anche tanta gente comune, giunta da ogni angolo della bergamasca e non solo, che ha voluto rendere omaggio a una ragazza acqua e sapone che ha portato in alto il nome dell’Italia, di Bergamo e, ovviamente di Alzano Lombardo.
Quando finalmente, attorno alle 23.30, si è capito che Michela stava entrando nel parco municipale, i presenti hanno iniziato a cantare “Michela una di noi” e la campionessa olimpica è stata accolta con palloncini e fumogeni tricolori. Accompagnata dal sindaco Camillo Bertocchi, un’emozionatissima Moioli è salita sul palco e, quasi con gli occhi lucidi, ha brevemente ringraziato la folla presente: «Grazie per avermi aspettato fino a quest’ora. Vedervi tutti qui è veramente bellissimo». A differenza di quanto accaduto due anni fa, quando Michela vinse la sua prima Coppa del Mondo, all'appello mancavano la mamma Fiorella, la sorella Serena e il cognato Mauro, che avevano seguito Michela in Corea e che faranno rientro in Italia oggi. Fra i mille presenti non poteva però mancare papà Gianfranco, che invece aveva seguito la gara da casa, gioendo a traguardo tagliato.
Durante i festeggiamenti c’è chi l’ha definita una «supereroe», come il Vava77, chiamato ad intrattenere il pubblico durante l’attesa, oppure «un esempio», come ha detto Antonio Rossi, due volte oro olimpico ad Atlanta 1996 e una volta a Sidney 2000 nella canoa, presente alla cerimonia nella vesti di assessore allo sport della Regione Lombardia. «Deve essere un esempio per quella che è la sua storia - ha dichiarato Rossi -. Trovare le forze di rialzarsi dopo quanto accaduto a Sochi quattro anni fa (cadde quando aveva praticamente una medaglia in tasca e si frantumò il ginocchio, ndr) non era facile. Questo deve essere un messaggio indirizzato soprattutto ai più giovani».
Ma non sono mancate le congratulazioni del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, presente ieri sera ad Alzano e che già venerdì si era complimentato con Michela tramite sms: «Ciao Michela, sono Giorgio Gori, il sindaco di Bergamo, e ti voglio dire che tutta la città è entusiasta e orgogliosa del tuo successo!!! Riportare la medaglia d’oro olimpica a Bergamo dopo 34 anni un fatto storico di cui tutti noi ti ringraziamo. Sei stata fantastica e sei davvero un esempio per tutti i giovani che amano lo sport! Ti aspetto al ritorno per festeggiare la tua vittoria. A presto!». Promessa mantenuta non solo da Gori, ma anche da Paola e Lara Magoni che dal palco in coro l’hanno ringraziata per le emozioni vissute la mattina di venerdì. Come quelle del parroco don Angelo: «Ho suonato le campane della “Busa” (località di cui è originaria Michela, ndr). Ci hai fatto volare». E un po’ tutti siamo volati su quell'ultimo salto che l’ha proiettata verso l’oro. Ora però non fermarti. C’è ancora una Coppa da andare a prendere. E da festeggiare.