Ecco i migliori Stati dove emigrare (e l’Italia la consigliano in pochi)
I cosiddetti Millennials, ovvero la generazione di giovani-adulti tra i 18 e i 40 anni che si sono trovati a vivere l’enorme cambiamento socio-economico del nuovo millennio, non se la stanno passando proprio bene. I dati diffusi ogni giorno da istituti di ricerca italiani ci dimostrano come, il nostro Paese, offra sempre meno occasioni, sia lavorative che di vita, costringendo sempre più giovani all’espatrio, alla ricerca di fortuna e nuove esperienze. Ma anche decidere di lasciare l’Italia non è una scelta facile, perché il rischio è di andare all’estero e ritrovarsi in condizioni ben peggiori di quelle che si lasciano, lontano da amicizie, famiglia e le (poche) certezze fino a quel momento avute. È molto importante studiare con attenzione lo Stato in cui emigrare, capire cosa si sta cercando e analizzare cosa, concretamente, la nostra meta ci può offrire. Da questo punto di vista diventa quindi molto interessante lo studio che ha compiuto la HSBC, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo, che ha stilato una sorta di classifica dei posti in cui è meglio emigrare, valutando diversi fattori: economia, esperienze di vita e crescita dei bambini, ognuna con specifiche sottocategorie. Ma, andando a questo link, è possibile anche personalizzare la ricerca in base ai parametri che ognuno ritiene più importanti.
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Dalla Svizzera a Hong Kong. Se proprio volete scegliere la Nazione migliore, almeno secondo i parametri studiati da HSBC, scopriamo che non dobbiamo fare neppure così tanta strada: a dominare è infatti la Svizzera. Tra economia in perfetta forma, la natura meravigliosa delle Alpi e il cioccolato (che non fa mai male), la Nazione crociata è in assoluto il miglior posto dove andare se si vuole lasciare il proprio Paese. Un quarto degli emigrati guadagnano più di 200 mila dollari l’anno, più del doppio della media mondiale. Logicamente, guadagnando di più, tutto costa di più: dal ristorante alla sanità, passando per gli alloggi e l’intrattenimento, che, tra l’altro, ottiene un punteggio bassino nei voti della HSBC. Ma, per il resto, la Svizzera brilla in quasi tutti i parametri, offrendo quanto di meglio possa offrire ai propri abitanti. E anche se non sarà così facile farsi nuovi amici (34esima nella classifica su questo parametro), poco conta dato che la nostra amata Italia è a un tiro di schioppo.
Dopo la Svizzera, HSBC ritiene ottimi Stati in cui emigrare anche Singapore (2° in classifica generale, ma primo, ad esempio, nella cura dei più piccoli), Cina (3°, prima nel reddito familiare e personale ma meno adatta a chi cerca anche buoni standard di vita generali), Germania (4°, ottima per la crescita dei propri pargoli e buona per economia ed esperienze di vita), Bahrain (5°, molto amichevole con i forestieri e in grado di offrire esperienze di vita affascinanti), Nuova Zelanda (6°, dall’economia francamente non invidiabile ma fantastica per rapporti umani e servizi) e Thailandia (7°, in crescita economica ma in cui, forse, è meglio non pensare di crescere dei bambini). Se queste sono le migliori Nazioni in cui espatriate, HSBC dà buoni voti anche a Taiwan (8°), India (9°) e Hong Kong, che chiude la top ten, offrendo grandissimi margini di miglioramenti economici per i nuovi arrivati, ma anche un peggioramento della qualità complessiva della vita essendo, praticamente, un'enorme megalopoli sovrappopolata.
La dieta è uno dei pochi parametri che salva l'Italia.
E l’Italia? Finora abbiamo pensato solo ai giovani che hanno intenzione di lasciare il nostro Paese per tentar fortuna all’estero. Possono però esserci anche giovani ragazzi stranieri interessati a trasferirsi qui da noi. Come ci vede, dunque, la HSBC? Non benissimo sinceramente. Su 34 Stati considerati, l’Italia si trova in 31esima posizione. A buttarci giù, com’era prevedibile, sono i parametri economici, con quello relativo al reddito familiare valutato come il peggiore in assoluto tra tutti quelli considerati, peggio anche di quello dell’Egitto, fanalino di coda complessivo. Ci salva, almeno in parte, lo stile di vita: la nostra cucina e l’amata dieta mediterranea, l’intrattenimento, la qualità dello shopping. Anche i più piccoli, secondo HSBC, non crescono male da noi, anche se le poche certezze economiche offrono ai bambini meno sicurezze.
Nonostante questi ultimi parametri positivi, resta il fatto che HSBC non consiglia certamente l’Italia come meta per i giovani che decidono di emigrare. Consola, stando al vecchio detto “mal comune mezzo gaudio”, il fatto che, appena sopra di noi in classifica, al 30esimo posto, ci siano i tanto osannati Stati Uniti, e sotto di noi Brasile (32°) e Regno Unito (33°).