Anche a Google un premio

I vincitori del Design of the Year Sei progetti per cambiare il mondo

I vincitori del Design of the Year Sei progetti per cambiare il mondo
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Sono stati resi noti i premi nelle sei categorie del Design of the Year 2015, riconoscimenti che da otto anni a questa parte vengono annualmente assegnati ai migliori progetti del design internazionale. A capo dell’evento ci sono i vertici del Design Museum di Londra, fondato nel 1989 e sito nel centro della capitale britannica (nelle vicinanze del Tower Bridge), che espone il miglior design contemporaneo in ogni sua forma, attirando oltre 200mila visitatori all’anno tanto da guadagnarsi nel 2007 il secondo posto tra i migliori musei del mondo per il settimanale Times.

All’insegna del motto, pubblicato sul sito del museo, «un giorno anche gli altri musei metteranno in mostra queste cose», quest’anno sono stati valutati ben 76 candidati nelle sei differenti categorie: architettura, moda, design di prodotto, mondo dei trasporti, grafica e design digitale. La giuria era composta da Hilary Alexander, esperta di moda del Daily Telegraph, Farshid Moussavi, architetto e professoressa ad Harvard, Alexis Georgacopoulos, direttore della Scuola cantonale d’arte di Losanna (una delle dieci più importanti scuole di design al mondo), Anish Kapoor, scultore, e Richard Wooley, designer. I requisiti per essere premiati spaziavano dall’eleganza e l’efficienza del progetto, fino all’innovazione ed alla capacità di proporre qualcosa di realmente rivoluzionario.

 

1) Google, categoria Trasporti

Nella categoria Trasporti la vittoria è andata a Google, che ha proposto il suo prototipo di automobile che si guida da sola. Il riconoscimento è andato all’azienda californiana in quanto i giurati hanno ritenuto che una tale invenzione potesse realmente mutare il pensiero della società a riguardo delle automobili.

 

2) The Ocean Cleanup, categoria Design Digitale

https://www.youtube.com/watch?v=6IjaZ2g-21E

Si chiama invece The Ocean Cleanup il progetto che ha vinto nella categoria Design Digitale e ha come scopo quello di ripulire, tramite dei lunghi bracci metallici, le acque degli oceani da rifiuti e oggetti di plastica.

 

3) Progetto UC Innovation Center-Anacleto Angelini, categoria Architettura

https://vimeo.com/105994378

Lo studio di design ed architettura Elemental di Santiago del Cile ha vinto il premio Architettura, presentando un progetto di campus denominato UC Innovation Center-Anacleto Angelini (imprenditore italiano che ha aiutato la crescita dell’economia cilena). La capacità di far interagire alla perfezione i 14 innovativi piani dell’edificio con il contesto cileno circostante ha fatto la differenza nell’assegnazione del premio da parte della giuria.

 

4) Stilista Thomas Tait, categoria Moda

Lo stilista londinese Thomas Tait si è invece aggiudicato il titolo nella categoria Moda, con la sua collezione autunno/inverno 2013.

 

5) Progetto Organ on-Chips, categoria Design del prodotto


Il miglior design del prodotto è stato vinto dal progetto Organ on-Chips (su cui hanno lavorato gli esperti del Wyss Institute dell’Università di Harvard), uno strumento che ha come scopo quello di migliorare sensibilmente la velocità di effetto dei medicinali, riducendo i costi e diminuendo le sperimentazioni sugli animali.

 

6) Intermachè, categoria Grafica

Infine il riconoscimento per il miglior Design per la grafica è andato a Intermarchè, una catena di supermercati francesi fondata alla fine degli anni Sessanta. I transalpini hanno lanciato una curiosa campagna pubblicitaria contro lo spreco del cibo chiamata The Inglorious Fruits and Vegetables (giocando sul titolo del capolavoro tarantiniano Inglorious Bastards). Tramite alcuni spot l’azienda francese ha promosso la vendita scontata di tutti i tipi di frutta e verdura dalla forma strana e non del tutto accattivante.

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