In dieci buoni motivi

Il Modigliani venduto per 170 milioni Ecco perché li vale davvero tutti

Il Modigliani venduto per 170 milioni Ecco perché li vale davvero tutti
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Può un quadro di Amedeo Modigliani valere davvero 170 milioni? È la domanda che in tanti si sono fatti davanti all’incredibile record realizzato ieri da Christie’s: massimo prezzo d’asta di sempre per un’opera d’arte, alle spalle delle Donne di Algeri di Picasso vendute a maggio. Ad aggiudicarsi l'opera, rivela il Wall Street Journal, i coniugi miliardari cinesi Liu Yiqian e Wang Wei.

 

 

Ci sono dieci motivi per credere che questo Modigliani quei soldi li valga tutti (non la stessa cosa si potrebbe dire per Picasso). Vediamoli.

  • È forse la sua opera più bella, realizzata tra 1917 e 1918. Di un’eleganza e di un equilibrio degni di Botticelli. È un’autentica icona dell’arte del Novecento.
  • È un’opera storica. Nel senso che la sua vicenda è legata a un episodio che è entrato nei libri di storia dell’arte: un grande scandalo quando, quasi un secolo fa, fu esposto in occasione della prima personale dell’artista alla Galerie Berthe Weill di Parigi. Allarmata dalla folla richiamata per vedere i nudi, la polizia chiese addirittura che l’esposizione fosse chiusa immediatamente.
  • È un’opera che ha avuto un percorso collezionistico di altissimo livello. All’origine faceva parte della collezione del mentore, amico e mercante di Modigliani, Léopold Zborowski, Venne poi acquistata dall’avvocato bresciano Pietro Feroldi nel 1949, l’opera è stata poi comprata – per 5 milioni e 100mila lire – da Gianni Mattioli. Mattioli è stato grande industriale tessile e uno dei più importanti collezionisti italiani di arte del Novecento (in particolare di Boccioni, Morandi e appunto Modigliani). Oggi era di proprietà della figlia di Gianni, Luisa Rossi Mattioli, appassionata d’arte pure lei, fondatrice di un luogo espositivo che valorizza il Novecento italiano nel cuore di New York.

 

 

  • Prima di andare all’asta l’opera era esposta come le altre più importanti della collezione Mattioli nell’apposita sezione che la Peggy Guggenheim Foundation di Venezia ha predisposto per esporre questo prestigiosissimo comodato. Essere alla Guggenheim significa essere al top, incrocio prestigioso tra collezionismo della massima qualità e mercato.
  • Mattioli tra il 1969 e il 1972 portò quest’opera in tour mondiale con la mostra Artisti italiani del primo Novecento. Mostra organizzata dalla Olivetti per far conoscere anche all’estero l’arte italiana contemporanea. Ma in questi decenni il quadro di Modigliani è stato esposto in tutti i più prestigiosi musei del mondo: dal Moma allo Stedelijk Museum di Amsterdam, passando per il Musée National d’Art Moderne di Parigi, la Tate Gallery e la Royal Academy of Arts di Londra.
  • Modigliani è un artista in grande ascesa a livello di mercato: a novembre scorso Sotheby’s aveva venduta una sua scultura, Tête (1911-12), a 70,6 milioni di dollari. Non è il record, perché nel 2012 – non in asta - il magnate russo Dmitry Rybolovlev aveva pagato ben 118 milioni di dollari per un altro Nudo disteso della stessa serie di quello venduto a New York due giorni fa. Il quadro faceva parte della collezione del miliardario americano Steven A. Cohen.

 

 

  • A conferma del suo prestigio, quest’opera non era mai andata in asta sino ad ora.
  • A questo quadro è stato addirittura dedicata una composizione musicale: il batterista Giampolo Ascolese ha ha scritto per il Nudo di Modigliani Dreamin' Of You, contenuta nel CD Couleur Musique.
  • Modigliani con questa tela rinnova la tradizione dei grandi nudi femminili della storia della pittura, da Tiziano a Velazquez sino alla Maya Desnuda. Ma da artista moderno non ripete: il disegno trasversale e l’idea del corpo che non sta dentro la tela sono motivi inventati da Modigliani.
  • Infine: è un quadro piccolo, anche se chi non conosce le dimensioni lo immagina munumentale. Le sue misure sono 60 x 92 cm. Lo potreste appendere ovunque…
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