Il progetto di Stephen Hawking per portare l'uomo sulle stelle
Il famoso astrofisico inglese Stephen Hawking ha annunciato la scorsa settimana il suo programma per consentire viaggi interstellari dell'uomo e la ricerca di forme di vita aliene nello spazio, con l'utilizzo di piccoli razzi lanciati a migliaia di miliardi di chilometri. Ne ha parlato l'Independent.
Un progetto ambizioso. Il progetto supportato da Hawking è stato definito il più ambizioso di sempre, sia per l'utilizzo di mezzi economici di tutto rispetto, sia per le difficoltà e gli ostacoli che gli scienziati dovranno superare. È stato battezzato Starshot Project e sarà basato sull'invio di piccoli razzi mandati nello spazio per studiare i confini dell'universo conosciuto fino ad ora, con la speranza di trovare informazioni importanti e rivoluzionarie.
Il genio inglese sarà affiancato da un gruppo di scienziati e investitori, come Mark Zuckerberg, che proveranno a rivelare i più profondi segreti dell'universo, consentendo anche alle persone comuni di vedere fotografie provenienti da una galassia lontana anni luce. La destinazione finale di questi apparecchi sarà Alpha Centauri, una zona dove si ritiene ci siano le maggiori possibilità per la formazione della vita al di fuori del nostro pianeta.
Oltre i nostri limiti. «Quello che ci rende unici - ha spiegato Hawking - è il trascendere i nostri limiti. La gravità ci tiene attaccati al terreno, ma io ho appena volato fino agli Stati Uniti. Come facciamo a superare questi limiti? Con la nostra mente e le nostre macchine. Il limite più grande che ci troviamo di fronte ora è l'enorme distanza tra noi e le stelle ma noi possiamo superarlo con la più leggera navicella spaziale mai costruita. Oggi stiamo facendo il prossimo grande salto nel cosmo, perché siamo umani e la nostra natura è di volare». La distanza da percorrere per questi nuovi razzi sarà di circa 30mila miliardi di chilometri, raggiungibili con mezzi normali in circa 30mila anni, ma che il nuovo progetto spera di raggiungere in soli 20 anni.
La nuova Terra. Gli scienziati ritengono che il sistema di Alpha Centauri sia l'ideale per la formazione di pianeti simili alla Terra, che potrebbero avere quindi zone abitabili. Le navicelle saranno in grado di fotografarli, mostrando la loro superficie e una serie di dati scientifici, in modo di rivelare l'eventuale esistenza di forme di vita o almeno le condizioni idonee per la sua nascita. Avranno dimensioni estremamente ridotte e saranno disegnate per viaggiare al 25 percento della velocità della luce. Prima della loro costruzione, però, il team di sviluppo dovrà superare altri importanti ostacoli, come la ricerca di un metodo efficace per fornire l'energia necessaria e la costruzione di una navicella madre che sia in grado di trasportarli nello spazio e lanciarli. I computer che equipaggeranno i piccoli razzi saranno relativamente economici grazie al crollo dei prezzi dei componenti informatici, il team sarà probabilmente in grado di finanziarli con soltanto alcune migliaia di dollari.
Chi è coinvolto nel progetto. Il fondatore del progetto si chiama Yuri Milner, un filantropo russo e imprenditore di internet, che ha presentato il progetto spiegando di voler inviare droni spaziali non più grandi di un iPhone a circa 4,37 anni luce di distanza. Il costo stimato per la riuscita del programma è di circa 10 miliardi di euro e la sua riuscita sarà probabilmente testimoniata dalla prossima generazione, perché se il lancio del primo drone è atteso tra circa 20 anni, si dovrà attendere altri 20 anni per l'arrivo ad Alpha Centauri e ulteriori 4 anni per la ricezione delle prime immagini inviate dallo spazio profondo.
«Credo che saremo fortunati a vedere il lancio - ha dichiarato il cinquantaduenne Milner -, anche se il progresso della medicina e l'aumento della longevità potrebbe permetterci di vedere anche i primi risultati. Siamo arrivati alla conclusione che il viaggio interstellare può essere attuato», ha aggiunto infine alla presentazione del progetto a New York, avvenuto proprio il giorno del cinquantacinquesimo anniversario dall'invio del primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin. L'investimento iniziale di Milner è stato di 100 milioni di dollari per la ricerca e lo sviluppo, nella speranza di attirare nuovi investitori e soprattutto di coinvolgere le agenzie spaziali mondiali.
Il direttore del progetto sarà invece Pete Worden, un ex direttore dell'Ames Research Center della NASA, probabilmente il centro più avanzato al mondo nelle ricerche e nella creazione di dispositivi per l'esplorazione spaziale. La sua presenza è stata d'aiuto per l'interessamento proprio della NASA e dell'Agenzia Spaziale Europea, che valuteranno nei prossimi mesi se supportare il progetto.