Immagini dal profilo Instagram di Jane Seymour
La Signora del West in Città Alta: Jane Seymour, la ben nota attrice che nella serie tv degli anni Novanta recitò la parte della dottoressa Michaela “Mike” Quinn, nei giorni scorsi ha visitato la nostra città, pubblicando anche una foto di vicolo Aquila Nera, vicino alla biblioteca Angelo Mai, e un commento sui social, dove dice di essere rimasta particolarmente colpita da questo angolo speciale di Bergamo.
Lo stupore per Città Alta
L’attrice, il cui vero nome è Joyce Penelope Wilhelmina Frankenberg, di origini inglesi ma naturalizzata statunitense, ha avuto diverse candidature e ha ottenuto diversi premi nel corso della sua carriera. Si è aggiudicata due Golden globe e un Emmy, ma il vero successo arrivò proprio con il lancio di Dr. Quinn-Medicine woman, che era poi il nome originale della serie ambientata nel vecchio West, lanciata nel 1993 e che ebbe un seguito talmente prorompente da andare avanti per sei stagioni, fino al 1998.
«Questo piccolo angolo di pace a Bergamo mi ha portato tanta gioia – ha scritto l’attrice -. Strade tranquille, colori caldi e quel tipo di quiete che ti fa viaggiare con il pensiero. Bergamo viene spesso trascurata a causa dei suoi vicini più appariscenti, ma è piena di storia, bellezza e anima. E voi avete un “tesoro nascosto” preferito che vi ha colto di sorpresa?».
Una serie di successo
Qui nel nostro Paese, invece, La Signora del West andò in onda per la prima volta molto più tardi, nel 1997, mentre l’episodio conclusivo fu trasmesso nel 1999. Dal punto di vista della cultura popolare e televisiva, si potrebbe affermare che è entrata, insieme alla sua protagonista principale e alla Seymour, che la interpretava, nell’immaginario collettivo di molti italiani. Tant’è vero che è rimasta nella programmazione della Rai per anni, anche per molto tempo dopo che si era ormai conclusa, addirittura fino al primo decennio degli anni Duemila.
A colpire il pubblico italiano (e bergamasco), probabilmente, fu il fatto che proponeva una storia e dei modelli del Far West molto diversi da quelli che, andando al cinema o vedendo le repliche in televisione, avevano proposto fino a quel momento i film con John Wayne o di Sergio Leone.
Seymour recitava il ruolo di una donna medico che, dalla raffinata e più civilizzata Boston, si trasferiva nella piccola e lontana cittadina di Colorado Springs. Lo scontro con una società con principi e valori diversi, che accoglie con diffidenza una donna che esercita la professione medica, è evidente fin dall’inizio e nel corso degli eventi il personaggio si guadagna la loro fiducia e il loro rispetto.
Le trame degli episodi prendevano le distanze da quell’epica di cowboy, pistoleri, banditi e cercatori d’oro a cui molti, qui da noi, si erano assuefatti, mostrando la gente nella vita quotidiana, gli scontri etnici e la faticosa convivenza con le tribù indigene, affrontava i temi della discriminazione di genere, razziale e di forme di disagio sociale. Forse, fu proprio questa narrazione alternativa, a renderla un’idea così vincente.
La visita in Italia
Ma cosa ci faceva la Seymour qui da noi? Si trova quest’estate nel nostro Paese per una serie di appuntamenti molto importanti a cui ha partecipato. Il primo è il “Filming Italy Sardegna Festival”, dove si è fatta intervistare e ha ricevuto riconoscimenti per la sua carriera, nella quale ha interpretato anche altri ruoli significativi, come quello di Bond girl in Vivi e lascia morire.
Gli altri sono quelli legati alla promozione di un’altra serie britannica più recente, di cui è ancora una volta protagonista, ovvero Harry Wild. In questa è una professoressa di inglese andata da poco tempo in pensione, la quale ha un figlio investigatore in polizia, che aiuta a risolvere una serie di casi intricati.