John, il veterano di guerra inglese che accoglie profughi a 92 anni

John Spicer ha visto molto nel corso dei suoi novantadue anni di vita, ma oggi sembra pronto ad una nuova "avventura": aprirà infatti le porte della sua casa del Kent ad alcuni profughi siriani arrivati in Inghilterra. Spicer, come tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto fino in fondo i loro giorni, ha accumulato la saggezza che deriva dall’esperienza e se oggi in molti lo considerano un modello di altruismo è merito anche della storia che ha avuto, una storia in parte da lui stesso voluta e cercata, in parte capitatagli per caso. Non diversamente da quanto accade a qualsiasi persona.
La sua storia. Spicer vive a Thanet, nel Kent inglese, insieme al figlio Frank. Nella comunità del suo paese è conosciuto per essere un attivo volontario della Saint Vincent de Paul Society, un’associazione che aiuta chi si trova in estrema difficoltà, sia economica che sociale. John non bada alla propria età, quando si tratta di trovare la forza per collaborare al benessere comune. Perciò, quando ha visto al telegiornale l’immagine del piccolo Aylan sulla spiaggia, non avrebbe potuto accontentarsi di guardare e compiangere la sua sorte, purtroppo condivisa da molti altri bambini in fuga dalla guerra. A Spicer il bambino siriano ha evocato in lui memorie tristi, di parecchi anni prima, quando ancora prestava servizio nell’Esercito di Sua Maestà.
La Seconda Guerra Mondiale. John Spicer era stato arruolato nelle truppe britanniche durante la Seconda Guerra Mondiale, ma per tutta la durata del conflitto rimase nelle retrovie e non prese mai parte a uno scontro a fuoco. Tutti i suoi fratelli e i suoi amici invece combatterono e qualcuno di loro perse vita. Alla fine della guerra, Spicer decise che avrebbe dovuto rimediare alla sua vergogna di soldato che non aveva mai sparato un colpo. Entrò così nelle fila dell’Esercito e fu subito mandato in Medioriente, dove la Corona inglese controllava ancora una porzione di territorio. Era il Mandato britannico della Palestina, una regione che Londra ricevette secondo gli Accordi di Sykes-Picot del 1916, seguiti al disfacimento del grande Impero Ottomano. Gli Accordi avevano distribuito alcune delle terre una volta sottoposte al Sultano tra le potenze europee. L’intento dichiarato era quello di guidare i popoli ancora non pronti ad autogovernarsi verso una progressiva indipendenza. In realtà, l’Inghilterra era già presente nell’area mediorientale e gli Accordi ratificarono una situazione che sussisteva da tempo. La Corona britannica avrebbe poi ceduto la sovranità sull’area nel 1948, con l’istituirsi dello Stato di Israele.
Già allora i profughi affogavano. John Spicer, dunque, fu mandato a controllare la situazione nella regione palestinese. Il suo compito consisteva, soprattutto, nel dare una mano ai profughi israeliani, decisi a fare ritorno nella loro terra natale, ma ricacciati indietro dalle forze armate arabe. «Anche allora vedeva bambini annegare», ha raccontato in esclusiva il figlio Frank all’Independent. I profughi si spostavano via mare ed erano molti quelli che vi trovavano la morte. Aylan ha risvegliato in John il dolore provato in quei giorni, davanti ai corpi di uomini, donne e bambini travolti dalle onde. Come allora, quando era un giovane soldato, ha voluto dare il suo aiuto.
L'accoglienza. Con l’appoggio e il sostegno del figlio, il generoso novantaduenne ha aperto un account sul sito web Homes for Syrians e ha pubblicato il suo annuncio: offre una stanza del suo trilocale a uno o più siriani ed è disposto ad adeguarsi a qualsiasi regime alimentare dei futuri ospiti. Il sito è stato creato solo da pochi giorni da Richard Moore, il quale vorrebbe che il suo governo facesse di più per i rifugiati siriani. Non potendo aspettare che le cose cambino in Parlamento, si è appellato direttamente ai suoi concittadini, mettendo a disposizione la piattaforma. Non è il primo caso di un gruppo di privati che si muovono in favore dei profughi siriani: esempi simili si trovano in diversi Paesi. Intervistato dall’Independent, Moore ha affermato che John Spicer è ora il migliore rappresentante del sito. L’esempio dell’anziano veterano di guerra ha avuto un certo impatto, sull’opinione pubblica inglese, e il figlio Frank Spicer è molto contento di questo: «Vorremmo essere d’ispirazione per gli altri. Vogliamo che pensino che se un uomo di quell’età può aiutare gli altri, allora perché non potrebbero farlo anche loro?». E ha aggiunto: «Mio padre è un uomo umile, adorabile. È una persona meravigliosa». Frank ha scelto come foto del profilo dell’account del padre quella che lo ritrae nell’uniforme adorna di medaglie, una foto scattata in occasione del Remembrance Day, la ricorrenza che celebra la fine della Prima guerra mondiale e di altri conflitti. La schiena dritta, lo sguardo vigile, restituiscono appieno la forza coraggiosa di John Spicer.