Lemann, l'ex-tennista brasiliano che vuole prendere Coca Cola

Un hamburger fumante di Burger King, patatine fritte intinte nel ketchup Heinz o nella maionese Kraft, il tutto accompagnato da un buona birra fresca Beck’s. Potrebbe essere la descrizione di un perfetto pasto in un fast-food. E pensare che tutti i brand dell’alimentazione che producono questi conosciutissimi prodotti sono nelle mani di un ex-tennista professionista. Si chiama Jorge Paulo Lemann, è un imprenditore 75enne che racconta alla perfezione con la vita le sue radici: la voglia di rischiare brasiliana della madre e la precisione meticolosa svizzera del padre. Giusto per completare alla perfezione il quadro del pasto da fast-food, Lemann lo scorso autunno stava addirittura per comprarsi Coca Cola, indiscrezione che nessuno ha mai smentito.
All’inizio fu il tennis. Dopo essersi laureato nel 1961 in economia ad Harvard, dove aiutava negli studi i ragazzi brasiliani, l’anno successivo superò il primo turno in quello che è l’olimpo del tennis: Wimbledon. All’epoca infatti Jorge Paolo non si dedicava ancora completamente a grandi investimenti commerciali, nonostante alternasse l’attività sportiva con la formazione aziendale. Aveva invece il sogno di imporsi a livello internazionale nel mondo del tennis. Il doppio passaporto gli permise di partecipare alla coppa Davis prima con la Svizzera (1962) e poi con il Brasile (1973), perdendo in entrambe le occasioni. Insomma, quello che col senno di poi sognava di essere l’antenato vincente di Guga Kuerten o Roger Federer, si convinse che la strada della racchetta non era fatta per lui, ributtandosi a capofitto negli affari.




I tre moschettieri. Durante gli anni da tennista Jorge Paulo perseguì una carriera oscillante tra Brasile e Svizzera: prima infatti di iniziare a lavorare per la Credit Suisse, ricoprì la carica di reporter per il giornale Jorna do Brasil, filo-militare in quegli anni. Nel 1971, quando i sogni di gloria tennistici stavano ormai per volgere al tramonto, assieme a Marcel Herrmann Telles e Carlos Alberto Sicupira fondò a Rio de Janeiro il Banco Garantia, una società d’investimento che ottenne prestigio in breve tempo, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Goldman Sachs brasiliana” da parte della rivista di economia e finanza americana Forbes. La fiorente attività del Banco, venduto poi nel 1998 a Credit Suisse per 620 milioni di euro, permise ai tre soci, soprannominati i tre moschettieri, di entrare nel 1982 in qualità di azionisti principali in Lojas Americanas S.A., una delle principali catene di supermercati del Sud America (attualmente la quarta principale del Brasile).
Il successo con la birra. Nel 1993 Lemann e i suoi soci fondarono la GP Investimentos, una compagnia di private equity tramite la quale rilevare aziende in difficoltà in Brasile. Sei anni dopo la GP Investimentos fu il “medium” attraverso il quale vennero fuse assieme due delle principali aziende del settore delle birre brasiliane: la Brahma e la Antartica. Nel 1999 nacque in tal modo la AmBev che divenne la più grande produttrice di birra di tutto il Sud America. Dopo una fusione con la belga Interbrew, nel 2008 Lemann acquistò per 46 miliardi di dollari l’Anheuser-Busch, storica azienda statunitense del settore, portando così alla nascita di Anheuser-Busch InBev, il più grande produttore di birra a livello mondiale con sede in Belgio, a Lovanio. Qui sono controllati marchi come Corona, Stella Artois, Beck’s, Budweiser e Leffe.
Warren Buffet. Il 1998 fu l’anno in cui Lemann entrò nel Cda di Gillette e dove incontrò Warren Buffet, uno dei più grandi investitori finanziari di sempre nonché attualmente il quarto uomo più ricco del mondo. Questi gli consigliò di concentrarsi sul settore delle food commodities, il cibo comune. Nel 2004 diede così vita a 3G Capital, un fondo d’investimento tramite il quale nel 2010 riuscì a prendere il controllo di Burger King per 4 miliardi di dollari, portandolo in due anni ad un miglioramento del 29% del fatturato. Il legame con Buffet culminò nel 2013 con l’acquisto coordinato da parte di 3G Capital e di Berkshire Hathaway di Heinz, società agroalimentare americana che possiede anche il gruppo Plasmon, per 28 miliardi di dollari. Arriviamo così ai tempi recenti: è di pochi giorni fa invece la notizia della fusione tra Heinz e Kraft in una società che si chiamerà Kraft Heinz Company, controllata per il 51% da Buffet e Lemann e per il 49% da Kraft. La fusione farebbe nascere il quinto più importante gruppo alimentare al mondo che raggiungerebbe ricavi intorno ai 29 miliardi di dollari. Oggi Lemann è il 26esimo uomo più ricco del mondo secondo Forbes, con un patrimonio comprovato di 25 miliardi di dollari: non male per uno che voleva fare il tennista.