La collezione Hemingway a Boston Un tesoro per svelarne la grandezza

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La collezione Ernest Hemingway del Museo John F. Kennedy di Boston si è da qualche tempo arricchita di nuovi preziosi documenti appartenuti al celebre premio Nobel, provenienti dalla casa museo Finca Vigia dell’Avana, in contrada San Francisco de Paula. Si tratta di un biglietto per assistere alla corrida di Valencia il 27 luglio del 1959 al posto numero 34 della barrera in zona d’ombra, di una licenza di caccia, di una polizza assicurativa, di una foto formato tessera e del telegramma datato 1954 in cui si annuncia allo scrittore il conseguimento del premio Nobel con l’invito di andare a ritirarlo a Stoccolma.

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Anno 1904.

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Anno 1916.

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Anno 1920.

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Anno 1920.

L’operazione di digitalizzazione e raccolta sistematica dell’enorme massa di documenti conservati in modo approssimativo dal giorno della morte del romanziere nel luglio del 61 è cominciata nel 2008, a cura di un gruppo di studiosi statunitensi, in collaborazione con la responsabile della Finca Ada Rosa Alfonso e l’ex presidente Gladys Rodriguez Ferrero.

Occasione per dare il via a questi interventi continua ad essere la Conferenza Internazionale su Ernest Hemingway che da moltissimi anni si tiene a cadenza biennale nella capitale caraibica. Non senza difficoltà, a causa dei passati problemi legati all’embargo, che non poche volte hanno impedito a una buona metà di conferenzieri statunitensi di mettere piede a Cuba.

 

Ernest Hemingway's Certificate of Identity of Noncombatant, 1944 May 20, Non-Morgan, John F. Kennedy Presidential Library and Museum.

 

Con decisione, l’amministrazione Obama ha ormai aperto queste porte serrate favorendo tutte le iniziative culturali che propongono e suggeriscono una qualsiasi forma di collaborazione culturale e commerciale con l’Avana. Grazie a questo consistente ammorbidimento, che dovrebbe portare finalmente alla definitiva cessazione del bloqueo, già cinque anni fa sono migrati al Museo Kennedy importanti reperti legati alla vita e alle opere dello scrittore americano. Tra questi, un certo numero di foto e un finale alternativo autografo di Per chi suona la campana.

Hemingway aveva preso in affitto la grande casa bianca chiamata Finca Vigia nel ’39, quando era ancora sposato con la terza moglie Martha Gellorn, che di quel posto si era innamorata. Solo due anni dopo, con i soldi ricevuti per i diritti di Per chi suona la campana, sarebbe riuscito a comprarla. Chi visita oggi la Finca Vigia rimane incantato perché tutto è rimasto intatto e gli ambienti sembrano così vivi da far credere che il padrone di casa stia per arrivare da un momento all’altro.

«Di giorno in giorno la collezione Hemingway che si compone di oltre 2500 documenti – ha commentato Susan Wrynn responsabile per il Museo Kennedy dell’operazione recupero – ci mette di fronte a una responsabilità tremenda e molto impegnativa, ma nel contempo riesce a regalarci una visione sempre più completa del grande Ernest».

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