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Chi mi conosce sa benissimo che non ho mai seguito nessun tipo di sport: nella vita ognuno di noi ha delle passioni specifiche e, tra queste, non rientrano nel mio caso il tifare per uno sport, per un atleta, per una squadra... Eppure, vi è un particolare per il quale gli sport mi hanno sempre molto colpito ed al contempo terrorizzato: la ferocia tranchant con la quale hanno messo a nudo la caducità della vita umana: Ayrton Senna, Marco Simoncelli, Jason Dupasquier sono soltanto tre dei nomi di un elenco sicuramente ben più lungo riguardante vite giovani, spazzate via col vento mentre correvano inseguendo il sogno di una vita. E poi, anche nel calcio è successo: penso, in primis, a Piermario Morosini, verso il quale la vita è stata crudele fino a farlo morire mentre era lì, in campo, pronto a giocare. E, naturalmente, penso a Davide Astori: aveva ancora tanto da fare e da vivere. Essendo io di Firenze, ricordo ancora molto bene l'ondata di lutto e di commozione che travolse i miei coetanei ed i fiorentini tutti (compresi i non tifosi): a distanza di sei anni, fa ancora male. Ho pensato a tutto questo anche quando ho saputo dell'ennesima tragedia in merito, in cui questa volta ad essere stata tradita dalla sua passione più grande è stata una ragazza, Matilde Lorenzi, lanciata verso un brillante futuro nella carriera sciistica: non so spiegare bene come mai, forse perché- in cuor mio- speravo se la sarebbe cavata dopo quella caduta apparsa già da subito fatale, forse perché la percepisco come vicina a me (essendo pochi mesi più grande del sottoscritto), forse perché aveva ancora tutta una vita che voleva costruire...sta di fatto che quest'evento mi ha molto colpito. Fino, quasi, a lacerarmi. Perché, ai miei occhi, fa capire come la vita possa essere come qualcuno di cui ti fidi ma che, in realtà, aspetta solo il momento buono per pugnalarti alle spalle. Più passa il tempo, più mi convinco che la vita non abbia un senso naturale: ogni singolo essere umano, come sosteneva Max Weber, deve crearsi il proprio senso della vita. Ma, quando avvengono fatti del genere, è difficile dare un senso a tutto questo. E la prima cosa che ti chiedi non è "Qual è il senso della vita?", bensì "Qual è il senso della morte?". E, forse, è una domanda alla quale nessuno che vive saprà mai dare una vera risposta. È questa la vera condanna.
Ciao cara! Non ci sono parole... buon viaggio R.I.P.
R.I.P. Non Ti conoscevo, ma è doloroso, vedere spegnersi una così giovane vita😔😔
...i Campioni e le Brave persone se ne vanno, quelli che violentano/ammazzano rimangono!!!un abbraccio ai genitori.