La forza di Kira, saltatrice con l'asta campionessa mondiale di sfortuna

Kira Grünberg, classe 1993, è stata sfortunata. Perché non si può spiegare in altro modo la sequenza di eventi che l’hanno fatta cadere fuori dai materassi di sicurezza, durante un allenamento di salto con l’asta. La giovane atleta non è una sprovveduta e non era in una situazione di pericolo: la osservava il padre, suo allenatore, e la madre, che assisteva dagli spalti. Eppure la sfortuna, o il caso, o qualunque sia il nome della forza fatale che ha agito in pochi, drammatici secondi, l’ha fatta scivolare dove la caduta non poteva essere attutita.
L’incidente in allenamento. Grünberg è primatista austriaca, dal momento che detiene il record nazionale, sia assoluto che under 23. L’ha ottenuto, rispettivamente, nel 2014 e nel 2015 con salti da 4,45 m, sia indoor che outdoor, gli stessi, altissimi salti in cui è specializzata. Aveva partecipato ai campionati europei di quest’anno senza ottenere medaglie, ma si stava preparando per i prossimi mondiali di Pechino, decisa a strappare un podio. Quattro giorni fa era a Innsbruck, in allenamento, perché come ogni atleta voleva essere nelle migliori condizioni fisiche in vista della competizione. La caduta ha bruscamente interrotto la sua corsa: Kira è stata trasportata d’urgenza alla clinica universitaria della città, dove è stata subito operata. I medici hanno agito per garantire la sopravvivenza dell’atleta, come ha spiegato Thomas Herzog, suo agente: «L’obiettivo dell’operazione è stato quello di mantenere le funzioni vitali. Adesso Kira è attesa da un cammino diverso, più lungo e più duro». La frattura alla quinta vertebra cervicale ha provocato infatti una paralisi completa. La diagnosi finale è purtroppo quella di paraplegia.
Il coraggio di Kira e dei suoi genitori. «Al momento Kira è paralizzata dal collo in giù, dunque non può muovere né le sue gambe né le sue braccia», ha continuato Herzog. Le lesioni potrebbero anche essere permanenti, ma resta la speranza che con adeguate cure e terapie riabilitative Kira possa recuperare, almeno in parte, l’uso delle gambe. La giovane è completamente lucida e cosciente, come hanno affermato i medici, e sa cosa l’aspetta. La sua reazione alla notizia della paralisi è stata molto coraggiosa: «Kira ha reagito con molto coraggio e abbiamo deciso con lei e la sua famiglia di pubblicare queste notizie per evitare la circolazione di informazioni inesatte», ha affermato ancora Herzog.
Le cure sono molto costose e così i genitori di Kira, determinati a restare accanto alla figlia ed ad aiutarla il più possibile, hanno immediatamente realizzato un sito Internet, DonationKira.com, per raccogliere fondi e donazioni utili a sostenere la giovane atleta durante la lunga riabilitazione. Il sito è disponibile in diverse lingue, anche in italiano. I genitori hanno inoltre annunciato che il 2 settembre ci sarà una manifestazione in favore di Kira, la corsa di beneficenza “Laufen für Kira”, organizzata dalla federazione “Team2012.at” al Prater. Come è precisato nel sito, tutti sono invitati a fare sapere che vogliono supportare con iniziative simili l’atleta: non solo associazioni sportive, ma anche singoli individui.
Il salto più alto. Ora Kira dovrà fare il salto più alto, quello di tornare, gradualmente, alla normalità, una normalità che certo sarà diversa da quella a cui era abituata. La storia dello sport, del resto, ci insegna che è possibile andare avanti anche dopo incidenti terribili. Si pensi al “nostro” Alex Zanardi, il pilota di Cart che aveva perso entrambe le gambe in uno scontro che avrebbe potuto anche costargli la vita. Oggi è un paraciclista, ha vinto due medaglie d’oro ai Giochi Paraolimpici di Londra 2012 e ha partecipato pure al Triathlon Ironman alle Hawaii. Con ciò non si vuole certo minimizzare quanto è accaduto a Kira, né rifiutare le difficoltà che la attendono, bensì suggerire che c’è speranza e che l’atleta austriaca ha tutta la vita tra le mani. Kira Grünberg è sopravvissuta a un salto da quattro metri, è giovane e non è sola: confidiamo che potrà vincere le sue olimpiadi più importanti, con pazienza e fatica.