Commenti su: La grande lezione di Gaetano Calì, il fruttivendolo derubato e picchiato a Celadina

gus

Farmi mettere le mani nella tasche per spendere montagne di soldi in armi, che distruggono e si autodistruggono, francamente mi dà molto fastidio. Preferisco che vengano impiegati in efficaci programmi di integrazione. Considerare gli stranieri come delinquenti non serve a rasserenar gli animi: nel mio piccolo non ne ho incontrato nemmeno uno. Anzi, sono contentissimi quando parlo con loro in bergamasco.

Giuseppe

Anche questa settimana a Celadina ancora un fatto increscioso, il barista di piazza Bonfanti picchiato da stranieri ha ora un occhio nero.

Claudio

Gus credo che lo stato italiano di soldi per l'immigrazione ne abbia già spesi ( buttati) troppi. Aggiungo che la maggior parte degli immigrati semplicemente NON vuole integrarsi e ci insultano anche. Quindi?

Marcello

Gus, le risorse che secondo lei li Stato italiano dovrebbe stanziare in più per "integrare" questi soggetti da dove pensa che pioverebbero? Sarebbero semplicemente soldi nostri. Lei è disposto a pagare più tasse per questo scopo? Io, sinceramente, NO!

gus

Mi auguro che il malcapitato nordafricano legga queste dimostrazioni di umanità, e che si presenti nel negozio. L'emigrazione da paesi più sfortunati del nostro è un fatto, non si può far finta di niente. Il rimpatrio, a mio avviso, non mi sembra una soluzione. Lo stato Italiano dovrebbe stanziare più risorse per l'integrazione di questa gente: bisogna sapere che non è facile e necessita di tempi lunghi. Un' idea: lasciar perdere i tromboni politici e risparmiare sulle spese militari.

Silvia Casanova

Signor cali'ha tutta la mia comprensione ma pensi ha cosa ha rischiato... La sua vita certo dispiace x chi non ha nulla ma si ricordi la prossima volta non reagisca si metta a urlare tante buone cose signor cali

Claudio

Intelligenti, sagge e condivisibili le parole di Gaetano. Non lo sono quelle del commento precedente al mio.

Michele

Forse c'è la volontà politica di mettere poveri contro poveri per mantenere il potere, oppure si indica il nemico in un altro paese o religione