La storia di Antonio: riscatto di un pizzaiolo napoletano a Bergamo
Prima l’esperienza tra arte e solidarietà nella sua città, poi il trasferimento al nord

Una storia di quelle che vorremmo sentire più spesso e che vede protagonista un 20enne napoletano che ora lavora alla Pizzeria Bella Napoli di Bergamo, in via Sant’Alessandro. Protagonista Antonio Nardi, 20 anni, unico maschio di casa e secondo di quattro figli, napoletano del quartiere di San Pietro a Patierno. La racconta Il Mattino.
Lo scugnizzo della pizza. Antonio ha chiuso i conti con la giustizia e ha anche riscattato la sua storia. «Dopo l'iscrizione, ho smesso di andare all'istituto superiore. E ho anche commesso un reato», racconta. Però l'assistente sociale gli ha proposto di frequentare il corso di formazione che lo ha portato lontano dalla sua città. A Milano, Rimini e in tanti altri posti con cucine rinomate. Grazie all'associazione chiamata “Scugnizzi”, Nardi a 15 anni ha imparato un mestiere. Il responsabile dell'associazione, Antonio Franco, lo ha messo al lavoro nella sua “Pizzeria dell'impossibile”, dove il pranzo viene servito gratuitamente a chi non può permetterselo. E, quattro anni dopo quest'esperienza di arte e solidarietà, Nardi si è trasferito a Bergamo: «Ha trascorso il lockdown nella città più colpita dal Covid-19, ma non ho mai smesso di lavorare: ho provveduto anche alle consegne, con i rider, quando l'attività è diminuita nel ristorante», dice soddisfatto. Ora, che ha perso da poco il papà, vorrebbe tornare nella sua città. Magari per aprire un locale tutto suo, anche se solo d’asporto.