La Val Seriana piange Elia Merelli, con la sua chitarra era un cantastorie d'altri tempi
Originario di Semonte, ha legato la sua vita alla musica. La sua canzone "In Val Seriana" è diventata un inno dell'umanità più vera
di Giambattista Gherardi
Se ne è andato a 80 anni dopo una vita dedicata alla musica con passione e amicizia. La comunità di Semonte e l’intera Val Seriana piangono la morte di Elia Merelli, definito da molti «l’ultimo cantastorie». I ricordi gioiosi e al tempo stesso nostalgici che la gente della Valle condividerà per sempre sono legati alla sua chitarra, alla sua voce chiara e tonante, al suo saper essere artista ma soprattutto amico.
Fu Elia Merelli a scrivere il testo di In Val Seriana, la canzone scritta da Gianni Locatelli e arrangiata con successo nel 2020 dal gruppo folk Aghi di Pino. Una canzone dialettale che dice molto più di mille trattati sociologici, che in parole e cadenza mette in luce l’affetto profondo per una grande comunità di persone e luoghi quotidiani, al di là di qualsiasi etichetta industriale o turistica. Elia è stato per tutti il compagno ideale di una serata in allegria, a margine di una cena di in trattoria o di una bevuta all’osteria. Perché alla gente, scriveva nel testo di In Val Seriana, «ghe pias la müsica e 'l vì bù…».
A renderlo noto al grande pubblico fu soprattutto una serie di trasmissioni mandate in onda dall’emittente locale Antenna 2 di Clusone nelle quali, grazie al conduttore albinese Lorenzo Noris, veniva ricreato il magico contesto dei ritrovi amicali. Sul canale YouTube di Lorenzo Noris sono disponibili molti video di quegli anni indimenticabili. Nel 2009, a Clusone, Elia aprì anche un memorabile concerto di Bepi & The Prismas.
Elia Merelli era innanzitutto un uomo libero e caparbio, forte della particolare identità che unisce gli abitanti di “Smut” (Semonte), un comune che non esiste ma che dal 1911 è parrocchia autonoma a cavallo fra Fiorano al Serio e Vertova. E nelle pagine del libro Semonte, edito nel 2011 per il centenario di fondazione della parrocchia, è pubblicato un dettagliato profilo che riprendiamo di seguito.
Elia Merelli fa parte fin da ragazzo della schola cantorum di Semonte e poi delle corali nate in epoca successiva (corale interparrocchiale Fiorano-Semonte e corale San Bernardino). Oltre all'impegno per la musica sacra, la sua passione è volta soprattutto alla musica leggera e popolare. Il suo esordio, come chitarrista e cantante, avviene nel 1964 con il gruppo semontese “I Modesti” con quali continua l'attività fino al 1969. Negli anni successivi Elia entra nel complesso di Mario Mercandelli e Virgilio Trovesi che si esibisce, come “I Modesti”, nei locali da ballo della zona.
In seguito, dal 1975 al 1995, fa parte del complesso Beppe Taiocchi e i Comis che suona nelle balere e discoteche della provincia. Dal 1989 al 1994 (nei mesi estivi) il gruppo, sotto il momentaneo nome di “Gruppo di Gianni Locatelli” è protagonista dei Pomeriggi Musicali al Casino di San Pellegrino Terme. Il medesimo complesso effettua inoltre per vari anni trasferte in Svizzera e Belgio, esibendosi nei circoli dell'Ente Bergamaschi nel Mondo.
Negli anni seguenti, Elia prosegue l'attività allietando con la sua musica varie feste pubbliche e private, comprese quelle dedicate agli anziani nelle case di riposo. Dal 1999 partecipa anche a diversi programmi della tv locale Antenna 2, accompagnando con la sua chitarra e la sua voce la storia di famiglie e paesi della Valle Seriana. Elia è anche compositore di canzoni popolari in dialetto che sono state incise su musicassetta: Cor alégher: Ol famèi, La nòsta Gageniga (Gazzaniga), Al Vèrfa (Val Vertova), Clüsü, Tacolér: Chi dè Roéra, Capanna Giulia Maria, G.A.N. (scritta in occasione del cinquantesimo di fondazione del Gruppo Alpinistico Nembrese) ed Ėrfa (composta dal maestro Aquilino Belotti e tradotta da Elia in dialetto bergamasco).
Tra le canzoni da lui composte, un posto di rilievo occupano quelle dedicate a Semonte: Smut, L'osteréa dól mé pais, San Bernardì, Blu Smut, Fontanina. Quest'ultima composizione è dedicata alla «fontanina dèl cantù strec» (particolarmente legata ai suoi ricordi d'infanzia), ripristinata su richiesta di Elia nel 1999 dall'Amministrazione comunale di Vertova. Per celebrare l'avvenimento e ringraziare il sindaco Gian Pietro Testa, organizzò una memorabile serata in cui si esibì sul palcoscenico della piazza il gruppo “Chi de Smut ca i suna”, composto, oltre che da lui stesso, anche da altri quattro musicisti semontesi, riuniti per la circostanza.
La salma di Elia Merelli è composta a Vertova nella chiesetta di Lourdes. I funerali saranno celebrati nella parrocchiale di Semonte domani, sabato 4 giugno, alle ore 15.