L'addio di Azzano a Pierino Olivari: dietro a quei baffoni c'era un sorriso dolce
Se n'è andato qualche giorno fa all'età di 85 anni. Per diciotto si è dedicato alla parrocchiale, ai tempi di don Antonio
di Laura Ceresoli
È stato per 18 anni il sacrista della parrocchiale ai tempi di don Antonio Manzoni e il suo dolce sorriso, nascosto dietro i lunghi baffi, era noto a tutti i fedeli di Azzano San Paolo.
Pierino Olivari se n'è andato qualche giorno fa all'età di 85 anni lasciando in eredità un grosso bagaglio stipato di bei ricordi. Classe 1938, era nato a Torre Pallavacina dove ha trascorso tutta la sua gioventù. A 28 anni è convolato a nozze con l'amata Egle a Caravaggio, poi si è trasferito in Svizzera dove ha lavorato in una fabbrica di plastica.
A 35 anni, Piero si è stabilito definitivamente ad Azzano San Paolo. In Italia ha trovato impiego come riparatore di carrelli elevatori a Grassobbio e poi come operaio all'alto forno della Dalmine.
«Quando ero piccolo, mi portava in giro per il paese sulla canna della sua bicicletta e andavo con lui a raccogliere l’elemosina in chiesa - racconta il nipote Andrea Santinelli -. Era un’ex avisino, un uomo buono, disponibile, se poteva aiutava chiunque, aveva sempre una parola di conforto. Quando ti incontrava per strada, anche se non ti conosceva, ti raccontava tutto della sua gioventù. Regalava sempre la sua frutta e verdura dell’orto, distribuiva le caramelle ai bimbi».
Piero, come tutti lo chiamavano, si alzava alle 3 del mattino per l’adorazione dei confratelli. Alle 14 apriva il centro anziani e poi alle 15 andava via di corsa perché doveva andare a dare una mano a suo figlio. Piero era padre di Marco, Loris e Catia ma aveva anche cinque nipoti: Andrea, Sara, Luca, Matteo e Lorenzo.
«Quando si rientrava dopo la notte dal lavoro (...)