Il ricordo del nipote

L'addio di Azzano San Paolo alla Marta, quarant'anni da benzinaia col sorriso

Antonietta Marchesi si è spenta a 93 anni. Per generazioni è stata un punto di riferimento in via Cremasca, amata da tutti per la sua generosità

L'addio di Azzano San Paolo alla Marta, quarant'anni da benzinaia col sorriso
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di Laura Ceresoli

Il paese piange un altro pezzo della sua memoria storica: se n’è andata, all'età di 93 anni, Antonietta Marchesi, per tutti «la Marta», l’amabile benzinaia di via Cremasca ad Azzano San Paolo che per oltre quarant'anni ha servito il paese con cura, generosità e un sorriso che non si dimentica facilmente.

«Per me era come una seconda mamma - racconta commosso il nipote, Giovanni Marchesi -. La zia ha sempre vissuto per gli altri. Aiutava i poveri, collaborava con il gruppo missionario, mandava soldi ai bambini in Africa. Se qualcuno bussava alla sua porta, non lo mandava mai via a mani vuote, anche se lei stessa viveva con umiltà».

Marta, così come l'avevano soprannominata, era in realtà il nome della madre, un’ostetrica che ha fatto nascere tanti azzanesi.

«La storia della mia famiglia è legata ad Azzano da generazioni - spiega Giovanni -. Tra gli anni ’20 e ’30, mio nonno aveva un mulino e, in tempo di guerra, quando il cibo scarseggiava e si usavano le tessere annonarie, quella farina in più fu una salvezza per tanti azzanesi. Poi, negli anni ’40, la famiglia si trasferì nella contrada Castello, dove prima c’era il macellaio Beretta, e lì aprirono un piccolo negozio di alimentari. Mia zia Antonietta mi raccontava che, nonostante le difficoltà, riuscivano ad aiutare chi aveva fame».

Ma fu all’inizio degli anni ’50 che costruirono qualcosa di nuovo: il distributore di benzina in via Cremasca. E così Antonietta iniziò a fare la benzinaia. Ci lavorò dal 1951 fino al 1993, quando passò l’attività a Giuseppe Effendi. Ma per Azzano, lei è stata molto di più: una presenza buona, una di quelle persone che il paese non dimentica. Era una donna dal grande cuore e profondamente religiosa, tanto che in casa aveva allestito una chiesetta dove a volte veniva anche detta messa.

«Non aveva figli, ma era molto affezionata a me e a mia cugina Antonella che, però, abita in Toscana - prosegue il nipote -. Io invece ho sempre vissuto qui accanto a lei. Mia mamma (sua cognata) le dava una mano al distributore. Mio papà, invece, faceva tutt'altro, vendeva prodotti petroliferi per l'agricoltura. Ogni tanto mia zia Marta andava a casa dello zio Angelo Marchesi, sindaco dal 1951 al 1973, a cui è stato intitolato il centro di via Papa Giovanni XXIII , per aiutarlo nelle faccende domestiche». (...)

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